Σάββατο 7 Ιουλίου 2018

Il cinema di Theo Angelopoulos a La Milanesiana 2018

L’eternità e un giorno

Domenica 8 luglio alle 14 al Mexico omaggio al grande regista greco. Intervengono Enrico Grezzi, Giulio Sangiorgio e Phoebe Oikonomopoulou Angelopoulos

di Pierfranco Bianchetti - 7 luglio 2018

Il 24 gennaio 2012 in un ospedale di Atene muore il regista Theo Angelopoulos dopo essere stato investito da una moto, mentre sta lavorando al film L’altro mare con Toni Servillo. Esponente massimo della nouvelle vague greca, Theo nasce ad Atene nel 1936 da una famiglia di commercianti. Iscritto alla facoltà di Legge ben presto lascia il suo paese per trasferirsi a Parigi per studiare alla Sorbona. Grande appassionato di cinema frequenta spesso le proiezioni della Cinémateque affascinato dai film di Godard, Bergman, Antonioni, Rossellini e Mizoguchi. Nel ’64 ritorna ad Arene e lavora come critico cinematografico per il quotidiano Demokratiki Allaghi, chiuso tre anni dopo in seguito al colpo di stato dei colonnelli. Del ’68 è il suo primo cortometraggio La trasmissione e nel 1969 è al lavoro per la realizzazione del primo lungometraggio Ricostruzione di un delitto, girato poi l’anno successivo in un villaggio dell’Epiro. La sua carriera di cineasta è ormai avviata. Le sue tre pellicole successive sono dedicate alla storia della Grecia contemporanea: I giorni del ’36, 1972, ambientato prima delle elezioni che vedranno al potere la dittatura del generale Metaxas; La recita, 1975, che rievoca gli anni tragici dal 1939 al 1952 della storia greca tra il 1939 e il 1952 visti attraverso una compagnia di attori girovaghi; I cacciatori, 1977, la vicenda di un gruppo di uomini dediti alla caccia che si imbattono nel corpo di un partigiano ucciso durante la guerra civile del ’49. Nel 1980, Alessandro il grande, la rappresentazione di un brigante dei primi anni del Novecento evaso dalla prigione di Atene, che sequestra alcuni turisti inglesi, vince il Leone d’oro alla Mostra di Venezia. Nonostante il prestigioso riconoscimento, l’opera non troverà in Italia un distributore. Nel ’84 è la volta di Viaggio a Citera scritto dal nostro Tonino Guerra e nel ’86 di Il volo interpretato da Marcello Mastroianni nei panni di un apicoltore. Nel ’88 grande successo ottiene Paesaggio nella nebbia, il viaggio di due fratelli alla ricerca del padre e nel ’91 Il passo sospeso della cicogna è invece incentrato su Alessandro, giovane reporter televisivo inviato alla frontiera greco-albanese invasa da molti rifugiati. Nel ’94 è Harvey Keitel, che ha sostituito Gianmaria Volontè scomparso improvvisamente dopo una settimana di riprese, protagonista di Lo sguardo di Ulisse, storia di un regista ritornato nella sua città natale, mentre nel ’98 è Bruno Ganz, l’interprete principale nel ruolo di un celebre poeta greco di L’eternità e un giorno, Palma d’oro al festival di Cannes. 

Pierfranco Bianchetti

Pierfranco Bianchetti, giornalista pubblicista e socio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani è laureato in Sociologia a Trento. Ex funzionario comunale, responsabile dell’Ufficio Cinema del Comune di Milano, ha diretto n l’attività del Cinema De Amicis fino alla chiusura nel 2001. Ha collaborato a Panoramica – I Film di Venezia a Milano, Locarno a Milano, Il Festival del Cinema Africano; Sguardi altrove; ha scritto sulle pagine lombarde de l’Unità e de Il Giorno, Spettacoli a Milano, Artecultura, Top Video; Film Tv; Diario e diversi altri periodici. Attualmente scrive per Cinecritica, collabora a Riquadro.com e cura il sito lombardo del SNCCI. Ha realizzato rassegne e cicli sul tema “Cinema e Storia” presso il “Civico Museo di Storia Contemporanea” di Milano e la Biblioteca Civica di Via Oglio.


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