Δευτέρα 25 Ιουνίου 2018

Grecia. Tra monasteri e sapori, ai piedi del Monte dove la parità di genere ancora non esiste

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Un viaggio alle pendici dell'Athos, dove, dal 1046, è consentito l'accesso ai soli maschi. Un luogo iconico 365 giorni l'anno, che in questo periodo si arricchisce del Festival Kouzina.

di DONATELLA CHIAPPINI, 30 maggio 2018

Bisogna accontentarsi di guardarli dal basso in alto se sei nata femmina. Puoi godere del panorama, delle strane architetture a strapiombo sul mare (tra il Golfo del Monte Athos, quello di Ierissos e quello di Orfani), delle curiosità che la guida racconta, ma al Sacro Monte non puoi accedere. Perché il Monte Athos, è cosa arcinota, accoglie nei suoi monasteri solo gli uomini, muniti di permesso e adeguatamente abbigliati, in religioso silenzio. E non provate, signore, neppure a travestirvi - come fece negli anni Venti la scrittrice francese Maryse Choisy, autrice del libro Un mois chez les hommes - per entrare clandestinamente nei santi cortili. Il Monte ha uno statuto speciale di autogoverno e dalle sue leggi non si scappa dal 1046, anno in cui l’imperatore di Bisanzio promulgò un decreto con il veto di genere più contestato degli ultimi anni. Ma tant’è: il Monte è una Repubblica Monastica che conta più o meno 1800 monaci - quasi tutti greci ortodossi e per lo più over 60 - che vivono in venti monasteri e dodici skiti (una sorta di eremi), luoghi in cui la giornata segue regole che il resto del mondo non conosce.

Tanta spiritualità si confonde, in ogni caso, con i profumi della macchia mediterranea e con piccolissime spiaggette alle pendici della “rupe” spirituale, dichiarata Patrimonio Unesco nel 1998, in cui è impossibile avvicinarsi. Unica chance la barca, quella che placidamente naviga lungo il terzo dito (geograficamente definito istmo) della penisola Calcidica, Grecia del Sud. Periferia estrema dell’antica Tracia, oggi terra di cultura e bagni indimenticati. Una specie di corolla mistica alle altre due dita - Kassandra, centro della movida ellenica, e Sithonia, patria di trekking e vacanze relax - che è meta di pellegrinaggio in ogni momento dell’anno, Pasqua compresa. Ma se ogni periodo è perfetto per fare una vacanza tra sacro e profano (vale il viaggio già solo il monastero de La Grande Lavra, il più antico e nobile dei monasteri del Sacro Monte circondato da altissime mura), l’occasione per andare in Calcidica adesso diventa perfino più “appetibile”.
 
Occasione stranamente golosa, va aggiunto. Con il festival Kouzina 2018: rassegna di sapori variegati che alla cultura gastronomica ellenica aggiunge “contaminazioni di gusto” dell’Asia Minore e non solo. A provare i piatti dell’antica Grecia, i menù a base di pesce, la cucina dei Monasteri  e quella Microasiatica si è cominciato qualche giorno fa ad Arnaia, tuttavia si ha il tempo di assaggiare varie delizie fino alla metà di giugno. La bella isola di Ammouliani, per esempio, dall’8 al 10 giugno ospiterà il gran gala del pesce. Un porticciolo mignon, poco più di cinquecento abitanti e un mare dall’appeal indiscusso non impediscono alla più grande flotta di pescherecci della Macedonia Centrale di garantire prodotti di prima qualità. E la sardina, in particolare, regna sovrana sulle tavole delle taverne.

 Ai prodotti dei monasteri (vino, olio, miele, marmellate e così via) sono dedicate alcune serate del Festival Kouzina - gestito dalla Mount Athos Area Organization – dove è possibile approdare dopo una giornata di “pura vacanza” in una delle 18 incantevoli spiagge che hanno conquistato le Bandiere Blu: da Kambos (nell’area di Gomatiou) a Ouranopolis, ultimo avamposto prima del Sacro Monte. Ed è lì che ci s’imbarca con il battello alla volta della vetta spirituale che seduce i greci ortodossi certo, ma anche moltissimi turisti russi e pellegrini delle chiese d’Oriente.

E la visita a Vatopaedi, fondato nel 972 e abitato in origine da eremiti armeni, costituisce un esempio eccellente di eclettica vacanza devozionale con balneazione aggiunta. Il monastero ha una biblioteca di duemila preziosissimi manoscritti nonché quarantamila volumi stampati, una maestosità che “dal basso” (a livello del mare) spaventa e un’appendice di cronaca che l’ha portato alla ribalta nel 2008. Scelto dai potenti del mondo per qualche giorno di raccoglimento, è stato al centro di in uno scandalo politico-immobiliare per transazioni di permuta di terreni tra il convento e il governo greco del premier Kostas Karamanlis.  Ingiustificabile, ma la bellezza del luogo aiuta a comprendere la tentazione materiale.


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