La notizia era nell’aria da giorni e infine è arrivata. Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha deciso di fare un rimpasto di governo per dare nuovo slancio a riforme e privatizzazioni e rilanciare la popolarità dell’esecutivo in pesante calo negli ultimi sondaggi, che vedono in forte vantaggio il partito conservatore Nea Dimokratia sulla formazione di governo di Syriza.
Così venerdì sera il premier ha mandato un chiaro segnale ai mercati e ai creditori internazionali sulla volontà del suo governo di rispettare l’agenda concordata con la troika (l'Unione europea, Bce e il Fondo monetario internazionale), lasciando al suo posto il ministro delle Finanze, Euclide Tsakalotos.
Non solo. La svoltà verso il pragmatismo o il realismo dei mercati è stata quella di nominare Dimitris Liakos, l’attuale capo del suo ufficio economico ed ex gestore di fondi, come ministro responsabile per l'attuazione del programma di salvataggio della Grecia, cioè del terzo piano, quello da 86 miliardi di euro.
Per placare i creditori internazionali che recentemente hanno accusato Atene di non fare abbastanza sul fronte delle privatizzazioni dei beni dello Stato, Tsipras ha spostato il ministro dell'Energia, Panos Skourletis, che aveva apertamente contrastato l’attuazione di alcune importanti privatizzazioni come il gigante dell’energia elettrica Dei, agli Interni, sostituendolo con George Stathakis, l’attuale ministro dell'economia, che ha partecipato all’ultimo Forum Ambrosetti di settembre sulle sponde del lago di Como.
Stathakis è stato sostituito a sua volta all’Economia da Dimitri Papadimitriou, presidente del Levy Economics Institute al Bard College a New York. Il capo dell'Agenzia per le privatizzazione della Grecia, Stergios Pitsiorlas, sarà nominato vice ministro dello sviluppo, come ha confermato il portavoce del governo, Olga Gerovasili. Yannis Mouzalas sarà a capo del dicastero per le politiche migratorie mentre l’ex ministro Nikos Pappas sarà a capo di un nuovo ministero per la politica digitale e responsabile per i media. Nikolaos Kotzias continuerà a mantenere il dicastero degli Esteri e Panos Kammenos, del partito dei Greci indipendenti, rimarrà a capo della Difesa.
Il ruolo della portavoce del governo Olga Gerovasili sarà assunto da Dimitris Tzanakopoulos, capo dello staff di Alexis Tsipras, mentre lei diventerà ministro per la Riforma della pubblica amministrazione. Si tratta del quarto rimpasto da quando il partito di sinistra Syriza è salito al potere nel gennaio 2015. Con questa mossa Tsipras potrebbe anche ottenere maggiori voti in Parlamento, dove oggi ha soli tre voti di maggioranza, da formazioni centriste come il Pasok o To Potami.
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