Δευτέρα 28 Μαρτίου 2016

“Lesbo chiama Schengen”

Dal giornale "Eureka"
Il Presidente Boldrini a Lesvos.«Se dovessi racchiudere in un motto il senso della mia visita a Lesbo, approdo di migliaia persone che fuggono con famiglie e bambini piccoli dalla guerra e dalla violenza, direi “Lesbo chiama Schengen”. Cosa significa? Semplicemente che da quest'isola
si sta levando un grido d’allarme forte e chiaro e la risposta che arriverá dagli altri paesi dell'Unione europea condizionerà il futuro del nostro continente».
Lo scrive su Facebook la Presidente della Camera, Laura Boldrini, che posta alcune foto della sua visita sull'isola greca. «Se
la Grecia verrà esclusa dall'area Schengen come qualcuno sta proponendo, perché dalla penisola ellenica entra la gran parte dei richiedenti asilo che raggiungono il suolo europeo - aggiunge -, l'Europa stessa naufragherà avendo perso la bussola dei suoi valori e accettando di non
rispettare le regole che si è data nei suoi trattati». «Sulla spiaggia di Skala
- prosegue - ho indossato uno dei tanti salvagenti usati per la traversata. Credo che questo rappresenti oggi il simbolo della salvezza per il Vecchio Continente, una possibilitá che Lesbo offre a tutti gli stati membri dell'Unione europea di uscire dal vicolo cieco dei muri e della chiusura delle frontiere». Il ministro Gentiloni ad Atene. Italia e Grecia non possono essere lasciate sole nel condividere il peso dei flussi migratori, in quanto Paesi di primo approdo, e l'Ue deve condurre uno sforzo maggiore per delle
politiche condivise tra i 28. Il ministro degli Esteri Gentiloni è arrivato ad Atene per fare fronte comune con la Grecia, nel giorno di un delicato Consiglio europeo all'insegna delle divisioni su ripartizione dei profughi e sul controllo delle frontiere. La Grecia è sotto pressione per il boom di sbarchi sulle sue coste: la Commissione Ue le ha dato tre mesi di tempo per colmare le lacune nella gestione delle frontiere esterne, mentre il blocco orientale del gruppo Visegrad (Polonia, Rep.Ceca, Slovacchia e Ungheria) chiede a gran voce muri al confine con la Macedonia.
L'Italia, dal canto suo, paga il caos libico con un'impennata di
sbarchi a Lampedusa. Gentiloni, incontrando il presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos, ha messo in guardia dai rischi che «scelte unilaterali possano cancellare una delle maggiori conquiste europee, la libera circolazione delle persone e quindi il trattato di Schengen», sottolineando che «c’è un’alternativa», ovvero la «condivisione di un impegno» da parte di tutta l'Ue. A partire da una revisione del trattato di Dublino, che deve superare la logica dell'obbligo di assistenza ai migranti per i Paesi di primo approdo, superando un'impostazione vecchia di 25 anni, quando i flussi erano decisamente più gestibili. Archivio d’arte. A marzo, nell'ambito della terza edizione del "Print Fest" dedicato alle arti grafiche e all'arte della stampa, l'Istituto Italiano di Cultura ospita la mostra “Artisti italiani anni '70-'80”. L'esposizione, che rimarrà aperta fino al 22 marzo, prende vita dalla collezione dell'archivio del Centro di Grafica di Atene - Pandolfini & Siaterli e comprende opere di oltre 40 artisti. 

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