L'europarlamentare del KKE, Kostas Papadakis, ha rivolto al Segretario Generale della Nato nel Parlamento europeo la domanda su quale sia il vero obiettivo dietro alla presenza rafforzata della Nato nel Mar Egeo.
Il governo di coalizione Syriza-Anel è stabilmente orientato ad appoggiare i piani imperialisti della Nato, sia nel Mar Egeo che in tutta la regione del Medio Oriente. Sostiene attivamente la forza navale (SNMG2), dispiegata nel Mar Egeo dall'alleanza predatoria della Nato, usando a pretesto la questione dei profughi ma puntando in realtà alla Siria.
Il governo Syriza-Anel sembra disposto ad acconsentire al rifornimento delle navi della Nato in tutti i porti. Ci è noto che SNMG2 ha già chiesto di rifornirsi in Irakleio e Chania e il governo greco ha anche proposto in questa prima fase di utilizzare i porti di Leros e Limnos.
Intanto la Turchia esprime obiezioni riguardo i piani operativi della Nato, avanzando le note pretese della borghesia turca sul Mar Egeo: come ad esempio la demilitarizzazione delle isole greche, il mancato riconoscimento del diritto della Grecia a effettuare operazioni di ricerca e salvataggio su ampie zone del Mar Egeo, ecc. Questo fatto confuta tutte le argomentazioni del governo greco che l'accordo Nato presumibilmente tuteli "i diritti sovrani del paese"...
In questo contesto, durante una discussione in seno alla commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo con il Segretario della Nato, J. Stoltenberg, Kostas Papadakis, europarlamentare del KKE, ha fatto un intervento di denuncia sul potenziamento della presenza della Nato, con la scusa del problema dei rifugiati nel Mar Egeo e i pericoli che questo comporta.
L'europarlamentare del KKE ha sottolineato nel suo intervento quanto segue:
"La questione dei rifugiati è un problema generato e intensificato dalle vostre guerre imperialiste, della Nato, degli Usa e dell'Ue contro i loro competitori in Siria, Iraq, Afghanistan, Libia. Oggi, a causa di questa situazione e della linea politica dell'Ue, migliaia di profughi disperati vengono massicciamente intrappolati in Grecia.
La presenza rafforzata della Nato nel Mar Egeo con il dispiegamento della forza navale, sotto l'accordo del governo greco e la questione dei profughi a pretesto, è connessa all'inasprimento della competizione in tutta la regione del Medio Oriente.
E' un dato di fatto che la Nato non riconosce i confini tra i suoi stati membri, aumentando il rischio di pretese della borghesia turca sul Mar Egeo. Ciò è confermato dal fatto che la Nato e anche l'Unione europea non solo non ammoniscono ma anzi forniscono l'immunità alle sistematiche violazioni dei turchi delle acque territoriali e dello spazio aereo greco.
Quindi, qual è il vero obiettivo di una tale presenza rafforzata della Nato nel Mar Egeo?"
Questa era la domanda posta dal deputato europeo del KKE, il quale, ovviamente, non ha ricevuto una risposta onesta dal Segretario della Nato.
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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