Il nonno paterno era un ebreo originario di Corfù, isola greca già possedimento veneziano, e il suo nome Giuseppe Mustacchi, che è anche il vero nome di Georges Moustaki, mostra le sue origini italo-greche.[2][3] Egli si trasferì con la moglie, originaria di Zante, ad Alessandria d'Egitto, allora possesso dell'Impero ottomano e città multiculturale dove si parlava arabo, greco, inglese e francese.
Esercitò la professione di sarto e ad Alessandria nacque il figlio Nessim, un libraio che dalla moglie Sarah, sua prima cugina, ebbe Giuseppe, il futuro cantautore Georges Moustaki.[4] Poiché nella famiglia era presente una zia che sapeva esprimersi soltanto in italiano, tutti parlavano italiano ed egli crebbe senza conoscere la lingua greca.[5]
Grazie agli studi effettuati presso scuole francesi, iniziò ad interessarsi alla letteratura francese e ad ascoltare le canzoni di Charles Trenet ed Edith Piaf. Nel 1951 si stabilì a Parigi, lavorando come giornalista, cameriere e pianista di piano bar. L'occasione della sua vita arrivò nel 1958, quando il chitarrista Henri Crolla gli presentò Edith Piaf, per la quale scrisse (1959), tra le altre, la celebre canzone Milord, musicata da Marguerite Monnot, che venne poi interpretata da Dalida (in italiano e in tedesco), come pure da Milva (in italiano). Ha realizzato brani anche per Yves Montand, Colette Renard e Barbara.
Divenne famoso in Francia e anche in Italia per aver interpretato la canzone Le métèque. Il brano, forte di 500.000 copie vendute in Francia, tradotto da Bruno Lauzi e intitolatoLo straniero, fu portato al successo da Moustaki stesso, raggiungendo il primo posto nelle classifiche italiane di vendita nell'ottobre del 1969 per nove settimane. La canzone trae origine da un episodio: Moustaki volle rispondere in musica ad una signora la quale durante le loro conversazioni, ogni volta che il suo parere differiva da quello del cantautore, gli si rivolgeva dicendogli «tais-toi, tu es un métèque» (taci tu, che sei uno straniero), dove "métèque" - dal greco "métoikos" (propriamente lo straniero di condizione libera stabilmente residente in una polis, ma privo di diritti politici) - in francese indica spregiativamente l'immigrato dall'area del Mediterraneo.[6]
Moustaki è ricordato anche per la Marche de Sacco et Vanzetti, cover di Here's to you (il famoso tema scritto da Ennio Morricone con Joan Baez, e da questa interpretato, per il film Sacco e Vanzetti), e per Il rischio, sigla del fortunato quiz televisivo Rischiatutto. Ha interpretato il ruolo dell'Abate Faria nel Conte di Montecristo, sceneggiato televisivo del 1998.
Da tempo sofferente di problemi respiratori, è scomparso il 23 maggio 2013 all'età di 79 anni[7] ed è sepolto a Parigi nel cimitero del Père-Lachaise a pochi passi da Edith Piaf. Ha lasciato una figlia, Pia, nata nel 1954 dal matrimonio con Annick Cosannec. Da sempre era impegnato ideologicamente nell'estrema sinistra occidentale.
Nel 2010 è stato istituito da Thierry Cadet e Matthias Vincenot il «Prix Georges Moustaki» per gli album autoprodotti o indipendenti. Vincitori sono stati Melissmell nel 2011, Vendeurs d'Enclumes nel 2012 e Askehoug nel 2013.
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