Τετάρτη 2 Μαρτίου 2016

Contadini: La lotta continua con altre forme

Con il concentramento di massa per commemorare la rivolta contadina del 1910 a Kileler, domenica 28/02/2016, si è conclusa una fase della lotta dei piccoli e medi contadini. Come annunciato dai loro rappresentanti, dopo quasi 40 giorni di blocchi nelle principali strade del paese, i contadini, con l'esperienza tratta dalla lotta durata molti giorni, continueranno la loro lotta con altre forme.

Durante il presidio hanno preso la parola i rappresentanti di diversi blocchi contadini di tutto il paese. L'oratore principale è stato Vangelis Boutas, membro del Comitato Nazionale dei blocchi stradali e presidente della Federazione Unitaria delle Associazioni dei Contadini di Karditsa.
V. Boutas ha evidenziato che i contadini stanno facendo tutto il possibile per mantenere le loro terre e questo si riflette nella loro linea di lotta. Combattono contro i monopoli e le multinazionali che gli vendono risorse e mezzi a prezzi molto elevati, contro le banche che gli succhiano il sangue, contro la grande distribuzione che compra a prezzi molto bassi i loro prodotti.
Inoltre ha aggiunto che "l'UE, il FMI e i governi vogliono accrescere il gettito: ma i soldi non li prendono ai ricchi, ma a noi, ai poveri, ai contadini e operai", notando che "nella lotta che abbiamo realizzato, abbiamo compreso una volta di più che da soli non possiamo ottenere nulla. Per questo dobbiamo rafforzare la lotta comune con gli altri lavoratori e gli altri strati popolari". Ha evidenziato inoltre che le richieste avanzate nella riunione con il governo riguardano la sopravvivenza stessa dei piccoli e medi contadini. Per la prima volta, il governo ha accettato di stabilire un limite di esenzione fiscale per il reddito dei contadini e altri crediti d'imposta. Grazie alla lotta dei contadini e degli operai, la legge sulla previdenza sociale è ferma: da oltre due mesi doveva giungere in Parlamento. Come sottolineato da V. Boutas, "saremo pronti in qualsiasi momento a reagire se il governo la porterà in Parlamento per esser votata". "Naturalmente, ci aspettiamo di vedere che la legislazione finale accolga gli impegni assunti. Noi saremo pronti per la battaglia. E da domani inizieremo a preparci per tornare ad Atene, se necessario".

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