Τρίτη 23 Φεβρουαρίου 2016

In Grecia : Schengen e polemiche

«Noi eserciteremo pressione sulla Grecia affinché
faccia i suoi compiti», così il ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maiziere al suo ingresso alla riunione Ue.
«Vedremo a che risultati si arriverà nelle prossime settimane. Vogliamo mantenere Schengen - afferma de Maiziere - Vogliamo soluzioni comuni europee, ma il tempo stringe». «Le misure prese finora sono giuste, ma arrivano tardi.
Per questo al centro dei nostri sforzi ci sono la realizzazione delle trattative con la Turchia e il ruolo della Grecia», ha aggiunto il ministro tedesco.
Ma la Grecia chiede di smettere con «questo ingiusto gioco di accuse» che le vengono rivolte ed invoca la piena attuazione delle misure europee. Carenze e ritardi - come spiega il ministro alle Politiche migratorie
Iannis Muzalas, che elenca una lunga lista di "bugie e verità" - in molti casi non dipendono da Atene. Per Muzalas, le forze di polizia alle frontiere con la Fyrom sarebbero «un atto unilaterale e illegale, perché l'Ue non può inviare le forze in un Paese che non è membro dell'Unione».
La crisi dei rifugiati e migranti in numeri che vanno aggiornati
quotidianamente: 758.596 sbarchi (dal gennaio fino al 9 dicembre 2015). 3.283 arrivi attraverso la frontiera terrestre di Evros (gennaio - settembre 2015). 66.400 rifugiati da partecipare al piano di ricollocamento dalla Grecia verso altri paesi dell'UE. Nazionalità degli arrivati:70% dalla Siria - 19% da Afghanistan - 5% dall'Iraq. 94.024 persone soccorse al mare dalla Guardia Costiera greca. 206 morti in mare. 413 trafficanti arrestati dalla Guardia costiera ellenica.
Unioni civili. «Questo è un grande giorno per i diritti civili in Grecia». Così il sindaco di Atene, Giorgos Kaminis, ha commentato la prima cerimonia di unione civile fra persone dello stesso sesso alla quale ha presenziato.
Poco prima di Natale, infatti, il parlamento greco aveva approvato a larga maggioranza una legge che legalizza le unioni civili fra coppie omosessuali. Risultato raggiunto nonostante l'opposizione dell'influente Chiesa Ortodossa, e a due anni dalla condanna per discriminazione
del Paese ellenico da parte della Corte europea dei diritti umani. I primi a vedersi riconosciuta dallo Stato la propria unione sono stato due uomini, un medico e un insegnante, che vivono assieme da molti anni.
Turismo: un successo.  Nel 2015 si registra un nuovo record per il turismo in Grecia. Crisi, referendum e la Grecia in difficoltà non hanno spaventato il turista straniero: il Paese rimane una delle mete preferite dei viaggiatori. Secondo quanto ha annunciato il presidente dell'Associazione
delle imprese turistiche (SETE) Andreas Andreadis, il
Paese vedrà crescere i numeri dei flussi turistici, con 26 milioni di visitatori stranieri. Si constata un elevato interesse da parte di quasi tutti i mercati tradizionali e emergenti, che hanno dato segnali positivi e incoraggianti,
mentre i ricavi complessivi del turismo saranno pari a 14,5
miliardi di euro. Il capo di SETE ha segnalato anche che «nonostante la difficile situazione economica e i gravi problemi dell'industria turistica nel mezzo della stagione turistica di quest'anno, lo sforzo intenso, persistente e sistematico di tutte le parti interessati, imprenditori e lavoratori del turismo greco, dà adesso i suoi frutti, ottenendo un grande successo e un risultato migliore rispetto all'anno scorso». Anche quest’anno l`Italia si conferma il primo mercato in termini di incoming per la stagione estiva, siccome un turista su due è stato italiano quest`estate. Secondo i dati raccolti dall'osservatorio “Trivago”, il pubblico italiano pesa per il 47% sul totale delle ricerche hotel verso la Grecia. Se la prima destinazione più ricercata sulla piattaforma italiana di “Trivago” è stata la città di Mykonos, è l'isola di Santorini a dominare la top 20 con ben otto località in classifica. Tra le altre isole si segnalano Rodi, Paros e Corfù, ma anche la capitale Atene, settima, si conferma una delle principali destinazioni per i turisti italiani.
Varufakis in pista. Un movimento transnazionale che parta dall’Europa per poi irradiarsi nei singoli stati membri. L’ex ministro delle finanze, Yanis Varufakis, torna in pista. Poco prima di Natale aveva dato vita all’iniziativa del “1001”, un gruppo di giovani e meno giovani con l’obiettivo di dare una scossa all’Ue. Oggi annuncia che «bisogna salvare l’Europa dagli artigli di chi sbaglia».E cerchia in rosso la data del prossimo 9 febbraio, quando a Berlino nascerà Movimento per la Democrazia Europea (Diem 2025). Lo definisce un movimento teso a raggruppare i partiti di sinistra europei. Perchè Berlino? Perché incarna l’austerità dell’Unione e da lì plasticamente nascerà la cosiddetta terza alternativa contro le false strategie politiche. 
http://www.eureka.gr/

Δεν υπάρχουν σχόλια:

Δημοσίευση σχολίου