Creta rimase sotto il dominio veneziano dal 1211 circa al 1669, quando fu conquistata dai Turchi.
Durante l'occupazione veneziana, l'isola conobbe uno sviluppo economico e commerciale e fu molto prospera.
Durante i primi due secoli la popolazione locale nutrì sentimenti ostili nei confronti dei conquistatori veneziani, e molte rivoluzioni misero a dura prova il controllo sull’isola e durante questo periodo molti manoscritti di antichi scrittori greci e bizantini furono copiati sull'isola che si sviluppò rapidamente in un centro culturale.
Il ceto più educato era bilingue e, tra i nobili veneziani, c'erano molti che non ricordavano più il loro nobile lignaggio e ciononostante conservavano il cognome e le faide con le altre famiglie nobili.
Il fiorire della letteratura a Creta e il climax miracoloso a cui è giunto è dovuto all'influenza del Rinascimento europeo, che ha contribuito alla creazione del "Rinascimento cretese".
Molti definiscono il Rinascimento cretese un "periodo d'oro nella storia della moderna letteratura greca".
La lunga convivenza dei due popoli, i veneziani e i cretesi, riunì due geniali civiltà, quella greco-bizantina e quella occidentale-romana. Questa unione ha avuto risultati brillanti in tutte le aree dello spirito.
Capolavori della letteratura greca moderna furono concepiti in quel contesto, come i poemi cavallereschi “Erotokritos” ed “Erofili”.
La lunga convivenza dei due popoli, i veneziani e i cretesi, riunì due geniali civiltà, quella greco-bizantina e quella occidentale-romana. Questa unione ha avuto risultati brillanti in tutte le aree dello spirito.
Questa fioritura è stata osservata non solo nelle lettere ma anche nell'arte.
Così, in architettura, musica e pittura, la tradizione bizantina accettò elementi del Rinascimento italiano.
La Scuola Cretese fu una nuova tendenza nell'agiografia, di cui abbiamo enormi testimonianze nella chiesa San Giorgio dei Greci a Venezia e nel museo delle Icone dell’Istituto Ellenico.
Oggi l’Istituto di Venezia è il maggior centro di ricerca sulla storia della presenza veneziana in Grecia, con svariate pubblicazioni sul tema.
Così, in architettura, musica e pittura, la tradizione bizantina accettò elementi del Rinascimento italiano.
La Scuola Cretese fu una nuova tendenza nell'agiografia, di cui abbiamo enormi testimonianze nella chiesa San Giorgio dei Greci a Venezia e nel museo delle Icone dell’Istituto Ellenico.
Oggi l’Istituto di Venezia è il maggior centro di ricerca sulla storia della presenza veneziana in Grecia, con svariate pubblicazioni sul tema.
In foto, i maggiori monumenti veneziani, o sarebbe meglio dire, cretesi del periodo veneziano,a Creta: Frangokàstello, la loggia veneziana di Heraklion, il lazzaretto di Spinalonga, l’emporio della Canea, il monastero di Arkadi, dove nel 1866, 943 greci, in maggioranza donne e bambini, si rifugiarono a seguito di una rivoluzione contro i Turchi.
Dopo tre giorni di assedio da parte di 16mila soldati ottomani, i greci decisero di sacrificarsi facendo esplodere i barili di polvere da sparo, uccidendosi e causando perdite ai nemici, piuttosto che consegnarsi ad essi.
L’episodio richiamò l’attenzione di tutto il mondo sulla situazione cretese e giocò un ruolo determinante per l’annessione di Creta al Regno di Grecia e la fine dell’egemonia ottomana sul territorio ellenico.
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου