In Grecia, migliaia di migranti - tra loro bambini, disabili e soggetti vulnerabili - finiranno dal 1° giugno per strada, costretti a lasciare gli appartamenti pagati con fondi europei in cui erano temporaneamente alloggiati. Senza più diritto all'assistenza economica, il rischio di diventare senza tetto sarà alto.
Tutta colpa della decisione del governo greco di accorciare il periodo di permanenza negli appartamenti del sistema di accoglienza, così da far posto ad altri migranti e alleggerire la pressione nei campi.
Già, perché non tutti i migranti in Grecia vivono in condizioni terribili nei centri di Lesbo e di altre isole dell'Egeo orientale, già sovraffollati: dei 120mila tra rifugiati e migranti presenti sul territorio greco, circa 22mila soggiornano in case, alberghi o appartamenti (concentrati per metà nella capitale Atene). Metà dei residenti sono bambini.
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