Le nazioni Covid-free (o quasi) come Grecia e Croazia provando ad aprire corsie privilegiate per i viaggi con altri Paesi. Che ridisegnano la mappa delle aree dove sarà possibile andare in vacanza o meno limitando le scelte degli italiani
di ETTORE LIVINIL'Europa del turismo si prepara a un'estate all'insegna dei permessi "fai-da-te" che rischia di lasciare nella serie B delle vacanze proprio l'Italia. Le nazioni Covid-free (o quasi) come Grecia e Croazia stanno provando in queste settimane ad aprire corridoi preferenziali per il turismo con altri Paesi - Germania compresa - meno colpiti dal virus.
Queste corsie privilegiate dovrebbero essere regolate da paletti precisi sulla sicurezza - come un passaporto che attesti la negatività al contagio - e sono destinate, se decollassero davvero, a ridisegnare la mappa delle aree dove sarà possibile andare in vacanza o meno. Regalando a Italia e Spagna il ruolo di Cenerentole e limitando di molto - complici i dati sulla pandemia - la possibilità per gli italiani di andare in ferie oltrefrontiera.
Il copione dello scontro - per ora sottotraccia - è lo stesso in onda in queste ore nel nostro paese dove le regioni più virtuose sul fronte pandemico premono per riaperture anticipate. Lo stesso, con l'estate alle porte, sta succedendo in Europa: Grecia (2.774 contagi e 152 morti), Croazia (2.297 casi e 81 vittime), Malta (506 casi e 5 decessi) e persino Portogallo (27mila casi e 1.163 morti) non vogliono essere messi sullo stesso piano di Italia e Spagna dove le cifre sono ben peggiori. E sono in pressing su Bruxelles per consentire un via libera alle vacanze continentali a due velocità. Consentendo di aprire prima ombrelloni e frontiere a chi ha gestito meglio il virus per non buttare all'aria l'intera stagione.La partita, come ovvio, è delicatissima: il turismo - calcola la Banca Mondiale - rappresenta il 20% del Pil di Atene e pesa molto anche per Croazia (24%), Portogallo (18%), Spagna (15%) e Italia (13%). E l'apertura di hotel e spiagge nei prossimi mesi in questi paesi è decisiva per la rapidità della ripresa dell'economia. Tutti, formalmente, auspicano una soluzione comune europea. Ma, dietro le quinte, molti si stanno muovendo per cercare scorciatoie in caso di impasse a Bruxelles.Austria e Germania hanno annunciato che dal 15 giugno riapriranno le frontiere. Vienna punta a fare lo stesso in tempi rapidi con la Svizzera. Estonia, Lituania e Lettonia aboliranno i controlli in dogana tra due giorni. Boris Johnson ed Emmanuel Macron starebbero studiano un patto per evitare quarantene a chi viaggia tra i due paesi, mentre la Spagna ha appena riconfermato l'obbligo di isolamento a chi entra nella penisola iberica.In cantiere ci sono anche molti corridoi "turistici" auto-gestiti: la Grecia ha già raggiunto un accordo con Israele per un protocollo sanitario di accoglienza che potrebbe attivare un flusso fino a un milione di visitatori. E il premier di Atene Kyriakos Mistotakis ha organizzato diverse conference call con i suoi omologhi in Australia, Norvegia, Austria, Bulgaria, Danimarca, Repubblica Ceca e Singapore per studiare patti bilaterali con regole condivise sull'accoglienza in hotel e i "passaporti sanitari".Le agenzie di viaggio della Repubblica Ceca hanno già chiesto alla Croazia - facilmente raggiungibile in auto - di stabilire una corsia privilegiata per le vacanze. "Ne abbiamo discusso - ha ammesso il ministro al Turismo Gari Cappelli - visto che i visitatori stranieri rappresentano il 90% delle nostre entrate turistiche". "I corridoi sono una buona soluzione per chi ha meno problemi con il virus - ha detto la ministra del Turismo maltese Julia Farrugia Portelli - abbinandoli a protocolli chiari su voli, sistemazioni in albergo, pranzi e distanziamento". Il metodo delle corsie privilegiate per turisti "sanitariamente corretti" è stato d'altronde già adottato nel mondo da Australia e Nuova Zelanda e provvedimenti simili sono allo studio tra Vietnam e Thailandia.L'intera industria del settore, ovviamente, spinge per ridurre al minimo le barriere in tempi stretti. Ryanair ha annunciato che - se non ci saranno troppi lacciuoli come la quarantena - da inizio luglio tornerà a volare il 40% della flotta. A una graduale ripresa sono pronti pure Easyjet e Wizzair.https://www.repubblica.it/esteri/2020/05/13/news/italia_e_spagna_cenerentole_d_europa_restano_fuori_dai_corridoi_turistici_-256486527/
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