Τετάρτη 22 Νοεμβρίου 2017

Marcello D'Orta - Frasi e battute divertenti

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Selezione di frasi e battute divertenti di Marcello D'Orta (Napoli 1953-2013), docente e scrittore italiano. Marcello D'Orta è diventato noto al grande pubblico con la pubblicazione, nel 1990, del libro Io speriamo che me la cavo, una raccolta di sessanta temi svolti da bambini di una scuola elementare della città di Arzano, in provincia di Napoli. Da questo libro è stato tratto il film omonimo del 1992, interpretato da Paolo Villaggio e diretto da Lina Wertmüller.

Le seguenti citazioni di Marcello D'Orta, oltre che da Io speriamo che me la cavo, sono tratte dai libri: Dio ci ha creato gratis (1992) e Romeo e Giulietta si fidanzarono dal basso (1993).

Io speriamo che me la cavo
Sessanta temi di bambini napoletani
© Mondadori 1990 - Selezione Aforismario

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A me non mi interessa io che mestiere farò da grande, basta che guadagno.

A me io lo sport che preferiscolo e il calcio, perche si segnano molti gol, mentre nelo sci e nel cavallo non si segna neanche un gol.

Al Nord il maltempo è sempre cattivo, piove e nevica sempre, le persone si svegliano umide.

I buoni rideranno e i cattivi piangeranno, quelli del purgatorio un pò ridono e un pò piangono. I bambini del Limbo diventeranno farfalle. Io speriamo che me la cavo.

Il mondo fa schifo, io non ho paura a dirlo, perché sono il capoclasse, e certe cose posso dirle.

Io penzo (e credo) che la donna deve essere uguale a l'uomo, perché non è giusto che non è uguale. L'8 Marzo la donna deve essere uguale, all'uomo!

Io preferisco la fine del mondo, perché non ho paura, in quanto che sarò già morto da un secolo.

Io la mamma se non ci sarebbe la inventassi perché sennò come faccio a sapere da chi sono nato?

Io vorrei che il telegiornale non lo farebbero giusto quando noi mangiamo, ma un po' più tardi, così mangiassimo in santa pace!

La mamma è una cosa seria. Essa si sacrifica da quando noi nasciamo. Essa produce il latte per noi. Quando siamo piccoli produce il latte, perché è un mammifero: per ciò si chiama mamma.

La mia casa è tutta sgarrupata, i soffitti sono sgarrupati, i mobili sgarrupati, le sedie sgarrupate, il pavimento sgarrupato, i muri sgarrupati, il bagnio sgarrupato. Però ci viviamo lo stesso, perché è casa mia, e soldi non cene stanno. Mia madre dice che il Terzo Mondo non tiene neanche la casa sgarrupata, e perciò non ci dobbiamo lagniare.

La pioggia è benefica, perché fà parte del ciclo dell'acqua. Il mare bolle sotto i raggi del sole, e poi evaqua, e si trasforma in nuvole che si trasformano in pioggia.

Non si trovava pace all'epoca primitiva. In famiglia si litigava sempre, ed erano tutti sporchi. Non si lavavano. Non si pettinavano. Non si facevano la barba. Neppure le donne.

Mia madre dice che il Terzo Mondo non tiene neanche la casa sgarrupata, e perciò non ci dobbiamo lagniare: il Terzo Mondo è molto più terzo di noi!

Noi siamo felici quando mangiamo. Quando viene mio zio che fa il carabbiniere, vuole sempre che io mi lavo le mani, prima di mangiare, ma io faccio finta di andare nel bagnio, perché mi sfotto di lavarmi le mani!

Per il [[maiale] l'inverno è una brutta stagione. A Gennaio, quando è diventato ben grasso, suona la sua ultima ora. Lui è come se sentisse una voce nell'aria che gli dice: «Ti vogliono scannare! ti vogliono scannare!», e allora punta i piedi a terra come gli asini, e cerca di non farsi scannare. Però l'uomo viene lo stesso, e lo trascina, lo batte, gli storzella la coda, e alla fine lo uccide. Dopo che lo ha ucciso, neanche è contento! Lo taglia in mille parti, e lo trasforma in salcicce, prociutto, lardo, còtena, soprassata, piede di porco, sanguinaccio, strutto, persino spazzolino da denti.

Quando Garibardi divenne re d'Italia, ai 1000 li fece diventare: a chi principe, a chi cavaliere, a chi onorevole. A quelli che avevano sparato male non so che li fece diventare, forse facchini.

Quando io correvo sulla spiaggia tutta la rena andava in faccia ai signori che dormivano, e quelli gridavano. Ma a me che me ne fotte? io correvo!

Se devo dire la verità, ma proprio la verità, a me il telegiornale dell'una mi piace, perché non lo vedo in quanto esco da scuola a più dell'una.

Un povero che chiede la carità a Milano, non è di Milano, è di Foggia.

I buoni rideranno e i cattivi piangeranno, quelli del purgatorio un pò ridono e un pò piangono. I bambini del Limbo diventeranno farfalle. Io speriamo che me la cavo. (Marcello D'Orta)

Dio ci ha creato gratis
Il Vangelo secondo i bambini di Arzano
© Mondadori 1992 - Selezione Aforismario

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Dio ci ha creati per spedirci con calma in Paradiso.

Dio ci ha creati perché ci voleva più bene di prima.

Dio ci ha creato gratis.

Dio creò il creato in sette giorni, come la settimana.

Dio ha creato pure i negri, solo che loro non lo sanno.

Dio ha fatto bene a crearci, solo che ha esagerato un po'.

Dio prima creò l'uomo e poi lo addomesticò.

Dio ci creò antichissimi.

Ma se Dio sapeva che la maggior parte andava all'Inferno, perché ci ha creati?

O Dio o un altro, qualcuno ci doveva creare...

Quando voi avete spiegato perché Dio ci ha creati, io ero assente.

Se ci ha creati Dio perché a mio fratello l'hanno messo in colleggio?

Se Dio ci ha creati sono cazzi suoi.

Adamo ed Eva erano una bellissima coppia, ma furono sfortunati con i figli. Due che ne fecero, uno fu un assassino e un altro morto.

Adamo e Deva vivevano sempre nel Paradiso terresto anche nei giorni feriali. Erano molto felici e ridevano sempre, come Al Bano e Romina Pauer.

I dieci comandamenti li ebbe Mosè per gli uomini, per non fargli commettere più peccati. Prima dei dieci comandamenti non cene era neanche uno e non si sapeva a chi dare ragione. Ognuno faceva a testa sua e c'era molta confusione in giro.

A me il comandamento numero 6 mi fa ridere.

Gesù bambino nacque alla vigilia di Natale, a mezzanotte in punto.

Io vorrei che Gesù non moriva mai. Se c'ero io a Ponzio Pilato gli facevo una mossa di karaté.

I bambini piccoli non rubano, non dicono le parolacce e le bestemmie, non uccidono e non fanno venire le guerre. Se il mondo sarebbe tutto di bambini piccoli sarebbe un mondo bellissimo, come quando c'era Adamo ed Eva prima della mela.

Per me il miracolo più grande Gesù l'ha fatto quando si è risorto da solo senza l'aiuto di nessuno.

L'anima non si può dire cos'è perché non si vede. L'anima è quello che ognuno crede che è.

Romeo e Giulietta si fidanzarono dal basso
L'amore e il sesso: nuovi temi dei bambini napoletani
© Mondadori 1993 - Selezione Aforismario

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Chissà chi glielo disse, ad Adamo ed Eva, come si faceva.

I miei genitori non mi hanno mai parlato di sesso perché dicevano sempre che ero troppo piccola. E adesso ancora non me ne parlano perché dicono che ormai sono grande e già lo so.

Io, come escono i figli dalla pancia l'ho capito, è come entrano che non l'ho ancora capito.

La differenza più sostanziale fra uomo e donna è che l'uomo fa i figli e la donna li subisce.

Le differenze fra uomo e donna sono moltissime. Innanzitutto se un uomo nasce uomo, la mamma è più felice, perché se è donna, va bè, è sempre meglio di niente ma l'uomo è un'altra cosa.

Le differenze tra uomo e donna sono che l'uomo ha sempre contato qualcosa e la donna mai niente.

Le donne, gli uomini non le hanno mai considerate: per esempio non le hanno mai fatte diventare Papa, neanche per curiosità.

Tutte le mamme che conosco io, prima di essere mamme sono state incinte, tranne una, Filomena, che per non faticare troppo il figlio se l'è adottato.

Io so moltissime cose sugli atti impuri, ma mi vergogno di dirle alle elementari. Al massimo le dirò in seconda media.

Libro di Marcello D'Orta
Io speriamo che me la cavo
Editore: Mondadori, 1990

Sessanta temi di bambini napoletani è un libro scritto nel 1990 dal maestro elementare Marcello D'Orta nella forma di una raccolta di sessanta temi svolti da ragazzi di una scuola elementare della città di Arzano, in provincia di Napoli, che raccontano con innocenza, umorismo, dialettismi (e infiniti errori grammaticali, appositamente non corretti) storie di vita quotidiana.


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