Πέμπτη 3 Νοεμβρίου 2016

Quel sorpasso sulla Grecia e il rischio degli interessi sul deficit







Questo proprio non era atteso neanche in un Paese così attento ai sorpassi in economia, da quello inflitto alla Gran Bretagna nel 1987 all’altro subìto dalla Spagna nel reddito pro capite nel 2007. Anche oggi potrebbe facilmente rivelarsi illusorio come i primi due, eppure almeno per ora c’è: per la prima volta le probabilità che l’Italia esca dall’euro nel prossimo anno sarebbero superiori a quelle della Grecia, secondo un migliaio di investitori sentiti da Sentix.
Quattrocento miliardi di euro di nuovi prestiti ogni anno
Da giugno del 2012 quest’agenzia elvetico-austriaca pubblica ogni mese l’«euro break-up index», un sondaggio fra un migliaio di operatori dei mercati internazionali sulle probabilità che la moneta europea rimanga in vigore o perda pezzi nel giro di un anno. Da ieri Sentix indica l’Italia come il Paese che avrebbe le maggiori probabilità di uscire dall’euro (il 9,9%) entro dodici mesi, superando la Grecia (all’8,5%). Neanche all’apice della crisi del debito la terza economia dell’area euro era mai stata considerata così esposta; né era mai successo che qualche altro Paese venisse fotografato davanti alla Grecia in questo sondaggio. Sentix, negli anni, si è dimostrato un metodo di previsione piuttosto mediocre: nel 2012 dava un’uscita di Atene dall’euro come probabile al 70%. Anche molti degli investitori del tipo di quelli sentiti in questo sondaggio hanno una visione limitata dello scacchiere europeo: gli stessi che puntavano sul default imminente dell’Italia o della Spagna nel 2012 erano pronti a pagare i governi di Roma e Madrid (attraverso tassi d’interesse negativi) pur di prestare loro i propri soldi. Sentix però rivela qualcosa di più concreto riguardo alla fase attuale: i mercati finanziari, quelli che permettono alla Repubblica italiana di finanziarsi con circa 400 miliardi di euro di nuovi prestiti ogni anno, sono sempre più nervosi in vista del referendum del 4 dicembre. Lo sono al punto che il quadro di finanza pubblica presentato dal governo a Bruxelles sembra ormai compatibile solo con un Sì alla riforma costituzionale.

http://www.corriere.it/economia/16_novembre_01/quel-sorpasso-grecia-rischio-interessi-deficit-ecf690d0-a082-11e6-90f7-78e506adbf1c.shtml

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