Gli archeologi hanno scoperto quello che potrebbe essere un ambulatorio medico con tanto di strumenti chirurgici, durante gli scavi a Nea Paphos, capitale di Cipro durante i periodi ellenistico e romano. Gli archeologi dell'Istituto di archeologia dell'Università di Cracovia hanno anche trovato uno scheletro umano in fondo ad un pozzo.
Il riempimento
del pozzo consisteva principalmente in frammenti di ceramica del periodo tardo
ellenistico. Lo scheletro si trovava ad una profondità di circa 3,50 metri e
sarà analizzato nei prossimi mesi. Diversi altri reperti sono tornati alla luce
nello scavo parziale di una sala scoperta nel 2013 lungo il portico orientale
dell'agorà. Qui sono stati rinvenuti due vasi in vetro quasi intatti,
sopravvissuti alla distruzione dovuta ad un terremoto. I vasi erano stati
collocati in una sorta di scatola con manici in ferro. All'interno di
quest'ultima si trovavano anche due lampade ad olio intatte ed alcuni cocci in
ceramica. Vicino alla "scatola" sono state scoperte delle monete in
bronzo, originariamente custodite in una borsa, risalenti alla prima metà del regno
dell'imperatore Adriano.
In un'altra
camera sono emersi un piccolo bicchiere in vetro ed un kit di sette strumenti
chirurgici, sei inbronzo e ferro con i resti di una cassetta in bronzo. Questi
oggetti ricordano molto quanto ritrovato nellaCasa del Chirurgo a Pompei. Forse
i vasi in vetro ritrovati poco lontani possono essere anch'essi ricollegati
all'attività medica. L'eccezionale stato di conservazione dei reperti
suggerisce che le camere distrutte e crollate non furono mai più ricostruite.
Questi ritrovamenti,
unitamente agli altri fatti in precedenza, portano a pensare che l'agorà fosse
un luogo di attività edilizia intensiva, durante il periodo della fondazione
della città. Nel frattempo gli archeologi dell'Università di Sydney, in scavi
separati, stanno portando in luce il teatro ellenistico-romano di Nea Paphos,
ritenuto in precedenza il più antico teatro di Cipro, costruito intorno al 300
a.C. e utilizzato per spettacoli di intrattenimento per più di seicento anni,
fino al IV secolo d.C., quando questo suo utilizzo terminò e il teatro venne
utilizzato come magazzino.
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