Nel nuovo edificio del Museo Benaki in via Pireos continua la mostra del 2013, dedicata a Yiannis Tsarouchis, che cercava di tracciare il percorso del pittore eminente dalla sua nascità il 1940. La mostra attuale segue la stessa logica con quella precedente: presenta le opere del pittore (attorno a 200) tramite documenti della sua vita personale, fotografie, note, lettere, testi dal suo archivio che raccontano la lotta contro le forze italiane in Albania, dove lui era soldato.
Tsarouchis fu un artista molto aperto verso la società, fece un gran numero di interviste, incontrò molti intellettuali e uomini della politica e scrisse molto. Di conseguenza, esiste una pletora di materiale autentico riguardante l'artista in questa mostra curata dalla sua nipote e direttrice dell’Istituto Yiannis Tsarouchis, Niki Gripari e allestita da Lili Pezanou.
Questa nuova mostra racconta la storia della sua pittura attraverso unità temporali, ricostruendo l’ambiente dove visse e le influenze che ebbe in tutto il suo percorso artistico. Il visitatore segue il pittore al fronte di Albania, poi ad Atene dell’occupazione tedesca e nei giorni difficili della guerra civile, a Parigi e incontra personaggi di gran rilievo come Alexandros Iolas, Alexis Minotis, Maria Callas, Manos Hatzidakis, Lila de Nobili, Teriade.
Il visitatore può anche vedere alcune opere di Tsarouchis che non hanno mai prima visto la luce e sono ora presentate per la prima volta, opere create durante il periodo 1953-57, quando aveva un contratto con la galleria di Iolas (era l’unico che Tsarouchis aveva mai segnato, nonostante Iolas ne voleva fare altri). Si tratta di « Theofilos e la Gloria », « Il battesimo » e di due portreti del pittore fatti dalla scenografa e pittrice Lila de Nobili.
La scelta del materiale è fatta secondo il gusto personale di Tsarouchis (è lui che ci ha fatto da guida) e in relazione col materiale che poteva essere prestato, dal momento che alcuni collettori hanno rifiutato di prestare delle opere. « Credo che la mostra esprime chiaramente la lotta di un uomo che non hai mai smesso di evolvere la sua maniera di dipingere e che voleva fare le cose a modo suo. Lui aveva un senso di professionalità, diceva che non esiste ‘non posso’ o ‘non so’ ". Stava in ricerca continua sempre, faceva degli esperimenti, sino alla fine» dice Niki Gripari. In una intervista degli anni ottanta, Tsarouchis dichiarò: «Servo un ideale che è terribile e impone sacrifici e sforzi». Nel libro « Yiannis Tsarouchis (1910-1989) – Pittura », aggiunse « L’ideale di un artista è la sua stessa vita e il modo di viverla nei suoi componenti essenziali senza un atteggiamento predefinito».
La mostra viene organizzata nel contesto della collaborazione fra l’Istituto Yiannis Tsarouchis e il Museo Benaki fino a quando si concluderà la ristrutturazione dell'edificio dell’Istituto nella zona di Maroussi. La mostra comincia il 16 dicembre e durerà fino al 26 febbraio 2017.
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