L'aria gelida in discesa dall'est Europa causerà fitte nevicate fin sul livello del mare sulle coste greche e turche
La massa di aria gelida appena scivolata sulla Scandinavia comincia gradualmente a scivolare in direzione dell’Europa orientale, attraverso l’inserimento di una sostenuta ventilazione settentrionale che dal Baltico sì fionda sulla Polonia, estendendosi rapidamente verso l’Ucraina, la Bielorussia, la Moldavia e la Romania.
Proprio in queste ore l’avvezione di aria
gelida, caratterizzata da un nucleo di circa -12°C -13°C alla quota di 850 hpa,
sta iniziando a muoversi in maniera “retrograda”, dirigendosi in direzione
dell’Ucraina, la Bielorussia, la Moldavia e la Romania, grazie alla temporanea
erezione dell’anticiclone dinamico europeo verso il mar del Nord e la
Scandinavia meridionale. Come da previsione il robusto anticiclone che da
settimane stazionava con i propri massimi barici tra la Spagna, la Francia e il
nord Italia, venendo pressato da ovest dall’avanzare di una saccatura
atlantica, legata alla depressione d’Islanda, in queste ore ha subito un deciso
“stretching”, con un conseguente allungamento del proprio asse principale verso
nord-est, in direzione del mar del Nord.
Questa
“meridianizzazione” dell’anticiclone europeo, con la “cresta anticiclonica” in
erezione fino al sud della Norvegia, ha il merito di aspirare gran parte del
freddo accumulato fra il bassopiano polacco, le pianure danubiane e i Balcani,
risucchiandolo lungo il proprio bordo orientale, tramite l’attivazione di una
gelida ventilazione da NE che farà affondare la massa di aria gelida alla volta
dell’Ucraina, la Bielorussia, la Moldavia e la Romania, per poi raggiungere in
seguito pure i Carpazi, la Bulgaria e i Balcani. Durante la discesa verso
sud-ovest l’aria gelida russa costringerà l’aria più mite e umida, incontrata
nel suo cammino verso l‘Europa, a sollevarsi forzatamente verso l‘alto,
generando una nuvolosità avvettiva che potrà produrre qualche nevicata di
debole e moderata intensità.
All’ingresso
dell’aria gelida le temperature, soprattutto fra Ucraina, Bielorussia, Moldavia
e Romania, subiranno un autentico crollo nel giro di pochi minuti dall’ingresso
della massa d’aria, portandosi su valori abbondantemente sotto gli zero gradi
anche in pieno giorno. La pulsazione dinamica di questo promontorio
anticiclonico “interciclonico”, abbastanza stretto, verso il mar del Nord e la
Scandinavia meridionale, sempre più pressato da ovest dall’approfondimento di
una vasta circolazione depressionaria poco a sud-ovest dell’Islanda, favorirà
poco più est il prolungamento verso l’Ucraina e il bacino del mar Nero della
depressione a carattere freddo in azione sulla Russia europea, mandandola in
“stretching”, con l’allungamento di una saccatura colma di aria gelida artica
continentale che dalla Russia europea si distenderà fino ai Carpazi, penetrando
con il proprio ramo più meridionale fin verso la Grecia e il mare Egeo.
L’asse
di questa saccatura interamente riempita di aria gelida artica continentale,
alimentata da un ramo secondario del “getto polare” che dalla Finlandia scivola
fin sui Balcani, sotto la spinta del nuovo promontorio anticiclonico
“interciclonico” che preme da ovest, si muoverà verso la Grecia, l’Egeo e la
Turchia occidentale, “avvettando” aria molto fredda artica continentale che
dall’Ucraina e dalla Moldavia si spingerà sulla Romania, Bulgaria e Macedonia,
con l’arrivo di un nocciolo di aria gelida, caratterizzato da isoterme di -12°C
-13°C alla quota di 850 hpa. Nel corso della mattinata di domani parte di
quest’aria molto fredda, d’estrazione continentale, dopo aver invaso la Romania
e la Bulgaria, e attraversato la Macedonia, riuscirà a versarsi sul mar Egeo,
dove si assisterà ad una rapida discesa della quota dello “zero termico” e
delle temperature.
Pur
essendo in origine molto secca e stabile l’aria gelida artica continentale
passando sopra le miti superficie marine del mar Nero, e soprattutto dell’Egeo,
rischia di originare nevicate particolarmente abbondanti fra la Grecia
orientale e le coste della Turchia nord-occidentale per l’attivazione del
“Aegean sea effect snow” e del “Black sea effect snow”. Difatti il flusso molto
freddo continentale scorrendo sopra l’Egeo che presenta temperature decisamente
più miti, sotto l’attivazione di una intensa ventilazione da N-NE e NE che
spirerà con raffiche di oltre 50-60 km/h, tenderà rapidamente a
instabilizzarsi, favorendo lo sviluppo di bande nuvolose cumuliformi, di forma
lineare, che potranno dare la stura a intensi rovesci di neve che si
spingeranno fin sul livello del mare.
I
freddi e sostenuti venti da Nord e N-NO, in uscita dal bassopiano ucraino, si
propagheranno verso il bacino del mar Nero. Quest’aria piuttosto fredda,
continentalizzata nei bassi strati, a contatto con le miti acque superficiali
del mar Nero e del mar Egeo si scalderà sensibilmente nei bassi strati,
umidificandosi alle basse quote. Il riscaldamento della massa d’aria, indotto
dal transito della stessa sopra le più tiepide acque superficiali del mar Nero,
inasprirà sensibilmente i contrasti termici che si verranno a determinare sopra
la più tiepida superficie marina (“gradiente termico verticale”), producendo
l’innesco di una spiccata attività convettiva (moti ascendenti lungo la colonna
d’aria).Questo fenomeno, responsabile delle copiose nevicate che spesso nel
periodo invernale seppelliscono di neve fresca l’est della Grecia e la Turchia
settentrionale, si produce ogni qualvolta che fredde correnti, di origine
polare o artica continentale, scorrono sopra la più tiepida superficie del mar
Egeo e del mar Nero. Le fredde correnti settentrionali, conservando per un
lungo periodo le loro origini gelide, dopo essere transitate sopra l’Ucraina
(in parte innevata) solitamente nelle avvezioni fredde di grossa portata
tendono a proseguire verso latitudini più meridionali, versandosi sopra le miti
acque superficiali del mar Nero e dell’Egeo.
Questi
moti convettivi agevoleranno la formazione di una lunga striscia di bande
nuvolose cumuliformi (cumuli, cumulonembi con base molto bassa e carichi di
fiocchi di neve) in grado di apportare precipitazioni sparse, spesso a sfogo di
rovescio, con frequenti gragnolate e neve molto umida che arrivava a
depositarsi fino alle coste. L’instabilità convettiva e della nuvolosità
cumuliforme, che si disporrà in lunghi ed estesi serpentoni distesi lungo la
direzione del vento prevalente, viene spiegata dal fatto che a contatto con la
più mite superficie marina la massa d’aria gelida in discesa dalle pianure
ucraine si riscalderà e si caricherà di umidità fin dagli strati più bassi,
“sublimando”(passando direttamente dallo stato aeriforme a quello solido) in
presenza di temperature dell’aria < +0°C, mentre in quota continua a
mantenere le sue origini gelide, con valori abbondantemente sotto la soglia dei
-35°C.
Tale
dinamica tenderà a esacerbare il “gradiente termico verticale” all’interno
della massa d’aria, instabilizzandola dall’interno e alimentando la formazione
di bande di nubi cumuliformi, allineate una dietro l’altra, che dall’Egeo
settentrionale si muoveranno alla volta della Tessaglia orientale, dell’Attica
e delle isole Cicladi, sotto la spinta dei sostenuti venti settentrionali.
Questi lunghi serpentoni nuvolosi una volta raggiunte le coste della Tessaglia
orientale e dell’Attica daranno origine a intensi rovesci di neve, a tratti
accompagnati dalla caduta di chicchi di grandine e dalla gragnola.
Il
passaggio di isoterme, fino alla -8°C -9°C a 850 hpa (circa 1300 metri) sulla
Tessaglia e la -12°C sulla Macedonia, ci stanno ad indicare che le
precipitazioni assumeranno prevalente carattere nevoso sul mar di Marmara e su
tutto l’Egeo settentrionale, incluse le tante isole, come Lemno e le Sporadi, che
potrebbero imbiancarsi fino in prossimità del livello del mare. Sui rilievi
dell’Attica, particolarmente esposti alle incursioni fredde continentali da
N-NE, le nevicate da “Aegean sea effect snow” potrebbero risultare
particolarmente abbondanti, con accumuli di oltre i 20-30 cmdi neve fresca fin
dalla bassa collina nella serata di giovedì. Ma nevicate sparse imbiancheranno
gran parte dell’Attica e la Macedonia greca. Brevi rovesci di neve e pioggia
mista a neve, nel corso della prossima nottata e nella giornata di domani si
potranno spingere fino alla città di Atene, dove le temperature viaggeranno su
valori di poco superiori ai +0°C.
Molti
sobborghi collinari di Atene, soprattutto quelli ubicati nella parte
nord-orientale della capitale greca, rischiano di vedere accumuli, anche fra i
5 cm e i 10 cm, mentre il resto della città rischia di essere temporaneamente
imbiancata dai rovesci prodotti dalle bande nuvolose del “Aegean sea effect
snow”. Per i greci, così come per buona parte dei turchi, si prospetta un altro
fine anno da brividi, proprio come avvenne lo scorso anno, quando un’ondata di
gelo sommerse di neve le coste della Grecia orientale e quelle settentrionali
turche, con accumuli prossimi ai 50 cm fino a livello del mare lungo le coste
del mar Nero.
A cura di Daniele Ingemi
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