Con le consuete punte di sarcasmo, Zero Hedge commenta il recente scontro diplomatico tra Grecia e autorità (imperiali) europee, su un piccolo bonus natalizio che Tsipras ha promesso ai pensionati più poveri.
Per la UE non è mai Natale. Più che l’entità della spesa, sottolinea Zero Hedge, è l’atteggiamento della Grecia a irritare i “creditori”: lo schiavo osa prendere una decisione per conto proprio, dunque deve essere punito. Con una nota di ridicolo, i socialisti del governo francese intervengono a difesa della Grecia, per il motivo che questa “ha già oltrepassato l’obiettivo del surplus primario per il 2016”, e dunque le si potrebbe addirittura concedere qualcosa…
di Zero Hedge, 16 dicembre 2016
Mercoledì scorso i rendimenti dei titoli greci si sono impennati a seguito dell’ennesima crisi nei rapporti diplomatici tra Grecia ed Eurogruppo. Il tutto è avvenuto quando i ministri delle finanze europei hanno sospeso le trattative sulla concessione di un temporaneo condono del debito, subito dopo che l’assediato premier greco Tsipras ha promesso un inatteso bonus pre-natalizio ai pensionati con basso reddito. Il bonus dovrebbe consistere in 600 milioni di euro divisi tra un milione di pensionati greci a basso reddito, e intende sostituire un precedente bonus natalizio cancellato dalle autorità che hanno supervisionato il bailout greco.
Dando per scontato che la minaccia di non concedere alla Grecia qualche concessione sul debito (che dovrebbe servire a ridurre il debito greco del 20 per cento più o meno verso il 2060) fosse sufficiente, i burocrati hanno dato al governo greco poche ore per ritornare in sé e revocare la promessa fatta ai pensionati.
Ciò non è avvenuto e, invece, giovedì scorso il parlamento greco ha approvato la decisione di stanziare 617 milioni di euro – un surplus nei risparmi – per concedere il bonus ai pensionati. La Grecia ha così snobbato i creditori internazionali e legiferato per dare ai pensionati un bonus natalizio una tantum, a dispetto dei chiari avvertimenti dei creditori. Si tratta dell’ultimo, ennesimo scontro sul terzo programma di bailout del paese.
“I greci devono vedere che i sacrifici fatti per sei, sette anni stanno finalmente dando dei frutti“, ha detto il ministro delle finanze greco Euclid Tsakalotos, durante una visita a Bruxelles.
Ciononostante, stanchi di questi sacrifici e dei tagli alle pensioni, ormai una dozzina, che hanno spinto quasi metà degli anziani del paese sotto la soglia di povertà, giovedì sera 5.000 pensionati greci hanno protestato pacificamente, marciando per le strade di Atene. “Siamo venuti a dare un messaggio. Mai più!” ha protestato il pensionato Efstratios Bozos, parlando alla Reuters.
“Le nostre pensioni si sono ridotte alle mance che si danno al ristorante“. Sì, be’, e la vostra economia resta in recessione. Ma almeno avete il vostro euro, e dopo l’estate 2015, quando la Grecia è andata molto vicina a riprendersi la propria indipendenza dagli artigli di Bruxelles, ma è stata poi soffocata all’ultimo minuto, la comunità internazionale non si cura nemmeno più della disperazione dei greci.
Ma ecco la notizia peggiore: finché la Grecia resta parte dell’eurozona non potrà fare altro che peggiorare. Pensavamo che, arrivati a questo punto, i greci avrebbero capito. Invece non hanno capito, e dunque le sofferenze devono continuare.
Ma c’è comunque una qualche buona notizia.
Come riportato da Reuters, la mossa di Tsipras ha fatto “infuriare” i funzionari tedeschi e di molti altri paesi, ma il presidente francese Hollande e il suo ministro delle finanze hanno preso le difese di Tsipras questo giovedì, dando segno di una certa divisione in Europa su come gestire la Grecia. Arrivando al summit a Bruxelles, Hollande ha detto che era sbagliato impedire alla Grecia di prendere delle “decisioni sovrane” e ha suggerito che i ministri dell’eurozona non abbiano concesso alla Grecia un sufficiente sgravio del debito. Altri socialisti sono poi intervenuti: il ministro delle finanze Michel Sapin, parlando a Parigi, ha espresso comprensione per la decisione di Tsipras di spendere 617 milioni di euro per i pensionati, perché la Grecia ha oltrepassato l’obiettivo del surplus primario per il 2016.
Quanta generosità, da parte di un presidente francese che ha il più basso tasso di consenso della storia: concedere a un paese vassallo dell’Europa, la Grecia, di poter prendere delle “decisioni sovrane”!
D’altro canto si può capire bene perché i burocrati (non eletti) di Bruxelles siano così furenti con la Grecia, che è una loro proprietà: la Grecia ha rivelato il piano per i bonus ai pensionati e un’ulteriore decisione per mantenere bassa l’IVA su alcune isole senza avere prima consultato i governi dell’eurozona, che ora detengono la maggior parte del debito pubblico greco, nonostante gli accordi di bailout imponessero che lo facesse. L’eventuale consultazione avrebbe dato ai creditori il tempo di valutare le conseguenze fiscali ed economiche delle due decisioni prese dalla Grecia sul programma di riforme e sugli obiettivi del bailout. La Germania ha chiesto alle istituzioni di controllare se le decisioni della Grecia fossero in linea con gli obblighi imposti dal bailout.
Per farla breve, lo schiavo ha osato decidere da solo, e ora deve essere punito.
I distinguo sono arrivati nel mezzo di una profonda spaccatura tra Atene, i suoi partner europei e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) sulle riforme necessarie da applicare all’economia greca, in recessione dal 2009, affinché ritorni in carreggiata. Il FMI ritiene che gli obiettivi economici dell’eurozona per la Grecia siano eccessivamente ambiziosi e che le previsioni sull’implementazione delle riforme siano troppo ottimistiche. Il FMI è in rotta di collisione anche con la Germania e altri paesi dell’Europa del nord sulla concessione di un maggiore sgravio del debito alla Grecia. Berlino vuole continuare a fare leva su Atene ed è riluttante a concedere alcunché, nella preoccupazione di irritare i conservatori alleati della cancelliera Angela Merkel in vista delle elezioni federali in autunno.
Il FMI, che aveva partecipato ai primi due bailout della Grecia, ha finora rifiutato di iniettare denaro anche questa volta, a causa di discordanze sulle previsioni economiche e sulla concessione di un condono del debito. Certo, come si è reso fin troppo chiaro la scorsa estate, la Germania non farà mai concessioni, ed è per questo che il terzo bailout greco potrebbe essere l’ultimo.
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου