Ad aprile era uno dei Paesi europei con meno casi, ma i movimenti estivi portano anche la Grecia ad allarmarsi per la pandemia: le nuove misure per contrastare la diffusione del virus
Il caso della Grecia è sicuramente uno dei più virtuosi d'Europa. Vedendo ciò che stava succedendo all'Italia, il Paese ha instaurato sin da subito misure di distanziamento così da bloccare sul nascere l'arrivo della pandemia. Grazie soprattutto alla visione dell'infettivologo Soritis Tsiodras, ha dunque evitato l'emergenza sanitaria. L'estate e le riaperture dei movimenti di persone all'interno dell'Unione europea — così come il ritorno a una vita «normale» dei cittadini — hanno però provocato un aumento dei contagi anche qui. Dove il turismo è la principale voce del Pil.
I numeri non sono certo quelli che registrano altre zone: in totale si parla di 4.587 casi. Ma sono in aumento. Venerdì 31 luglio si sono contati 110 nuovi contagi — il numero più alto dalla fine del lockdown che qui è stato allentato il 4 maggio — e l'allarme è scattato. Così come le nuove restrizioni. Spiega il giornale Ekathimerini che da sabato primo agosto sarà obbligatorio l'uso delle mascherine in tutti i luoghi pubblici al chiuso. Chiese comprese. Ma è anche raccomandato in quelli all'aperto molto affollati. Lo ha annunciato il vice ministro della Protezione civile Nikos Hardalias. Sempre al chiuso, nei luoghi di intrattenimento, sarà proibito fino al 9 agosto stare in piedi. Solo posti a sedere (distanziati). Sospese poi le visite negli ospedali e nelle case di riposo fino a Ferragosto, mentre per matrimoni, battesimi e feste religiose ci sarà un limite di partecipanti (cento).
Dall'inizio della pandemia, i morti per coronavirus in Grecia sono 206. Al momento ci sono 9 pazienti in terapia intensiva.
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