Melicuccà (χωρίον των μελικοὐκκων, paese dei melicucchi viene indicato in un testo greco dell'XI secolo), è un borgo della Piana di Gioia Tauro (un tempo nota come Valle delle Saline, prima del terremoto del 1783), risalente al periodo bizantino.
La sua fondazione viene fatta risalire al X secolo, periodo in cui si insediò il monaco greco di Reggio, Elia lo Speleota (da σπήλαιον/speleon grotta).
Egli dette vita a una comunità di monaci basiliani e ad un monastero, detto di Pietro e Paolo, che ebbe vita fino alla riforma tridentina (fine XVI secolo) quando il rito e gli ordini monastici greci vennero cancellati dalla Calabria (con madalità da chiarire).
La grotta di Elia è ancora oggi meta di pellegrinaggio, anche dalla Grecia. I greci ortodossi chiamano la Calabria Αγιοτόκος (Aghiotòkos, ovvero "madre dei Santi"). Ciò perchè molti santi italo-greci furono in realtà calabresi.
Basta ricordare Elia di Melicuccà, San Nilo di Rossano, S. Fantino di Taureana di Palmi, San Luca sempre di Melicuccà, Elia il giovane, che nativo di Enna, operò a Seminara, Filareto di Seminara, San Giovanni Theristis di Bivongi, San Nicodemo di Mammola, San Leo di Bova, e molti altri.
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