Σάββατο 23 Νοεμβρίου 2019

Gorgopotamos: la tragedia del 29 novembre 1964

narki

Il 29 novembre 1964 circa ventimila antifascisti greci si erano radunati sotto il ponte ferroviario fatto saltare 22 anni prima (il 25 novembre 1942) dalla Resistenza, e che era stato peraltro ricostruito secondo il progetto originale dell'ingegnere italiano Agostino Tacconi, proprio dalle forze di occupazione italiane (diciannove giorni dopo).
Ad un certo punto ci fu una tremenda esplosione tra la folla: tredici persone saltarono in aria su una mina americana M2A3, piazzata ci fu chi disse ai tempi della guerra civile del 1946-1949, ma ci fu anche chi disse in tempi assai più recenti (“curiosamente” il terreno sotto il ponte non era mai stato sminato, né i manifestanti erano stati informati del pericolo). Vi furono anche 51 feriti gravi. Dopo la strage, una folla inferocita cominciò a gridare: “Assassini! Assassini!”, e vi furono gravi scontri. Di questa strage dimenticata vogliamo ricordare i nomi delle tredici vittime: Georgios Giannakoulis, Nikolaos Dasopoulos, Konstandinos Kaniouras, Christos Kestinis, Konstandinos Lembesis, Kiki Diakopoulou (una ragazzina di 12 anni), Konstandina Boti, Dimitrios Mylonas, Irodion Papazachariou, Apostolos Polymeros, Asimoula Rachioti, Konstandinos Tsarouchas, Dimos Tsindikidis.

"Era americana la bomba che ha provocato la tragedia con molte vittime del Gorgopotamo. Era stata piazzata di recente."

EROI

Eroi, montagne inespugnabili.
Eroi, con dodici vite,
accampamenti sull'Olimpo
e fantasmi sul Parnaso,
eroi in mezzo alle rovine.
Αccampamenti sull'Olimpo
e fantasmi sul Parnaso,
eroi in mezzo alle rovine.

Sangue a fiumi, acqua rossa,
sangue a fiumi, fiume fragoroso,
fuoco a Alamana
e fuoco sul Gorgopotamo
e fuoco sul Gorgopotamo.
fuoco a Alamana
e fuoco sul Gorgopotamo
e fuoco sul Gorgopotamo. [1]

Avanti, fratelli, avanti
ché è insieme a noi il popolo
nelle nostre più grandi imprese
tra le pietraie e i terreni,
tra le pietraie e i terreni.

Morte, nera sorella. [2]
Morte, diverrò immortale,
fuoco a Alamana
e fuoco sul Gorgopotamo
e fuoco sul Gorgopotamo.
Fuoco a Alamana
e fuoco sul Gorgopotamo
e fuoco sul Gorgopotamo.

Vento sulle cime
nera luna nei cuori,
vieni e prenditi da solo la libertà
con le canzoni, le armi e le spade,
con le canzoni, le armi e le spade.

Eroi, montagne inespugnabili.
Eroi, con dodici vite,
accampamenti sull'Olimpo
e fantasmi sul Parnaso,
eroi in mezzo alle rovine.
Αccampamenti sull'Olimpo
e fantasmi sul Parnaso,
eroi in mezzo alle rovine.

[1] Per il Gorgopótamo e Alamana si veda la nota [5] a Στ'άρματα: questa canzone è “ambientata” nella stessa zona. Nella strofa c'è una particolarità linguistica tipicamente ellenica: si usano consecutivamente i due termini per “fuoco”, quello classico (πῦρ [pyr]) e quello popolare (φωτιά [fotiá]).
[2] Il testo originale dice “nero fratello”: non si tratta di una sorta di “virilizzazione” della Morte, ma semplicemente del fatto che, in greco, la “morte” (θάνατος [thánatos]) è di genere grammaticale maschile. Nella traduzione ho messo “nera sorella”, come anche da tradizione secolare.
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=59237

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