Δευτέρα 18 Νοεμβρίου 2019

Stefanos Tsitsipas è il Maestro del 2019: il greco batte Thiem e vince le ATP Finals



Tsitsipas, alla prima partecipazione in carriera, vince le ATP Finals superando in rimonta Thiem: 6-7, 6-2, 7-6 il punteggio che consegna al greco il titolo più importante della carriera. A 21 anni Tsitsipas diventa il vincitore più giovane alle ATP Finals dal 2001, quando si impose un all'epoca ventenne Hewitt.

dall'inviato a LONDRA Non poteva che finire così, al tie-break del terzo set dopo quasi 3 ore di battaglia. Una finale tiratissima degna conclusione di un Masters di alto livello; dopo tanti anni – più volte sottolineati su queste pagine – di competizione tutto sommato mediocre. Stefanos Tsitsipas e Dominic Thiem hanno dato vita a una finale tirata e ricca di pathos; dove entrambi non hanno messo in scena la loro miglior versione vista durante la settimana, ma che è comunque stata sufficiente per regalare una grande, grandissima partita. Almeno dal punto di vista emozionale, che è ciò che alla fine più conta per coloro che pagano biglietti o abbonamenti alle televisioni.
Un match girato davvero sul filo del rasoio, dove a fare la differenza sono stati pochi punti: giocati meglio, oggi, da Stefanos Tsitsipas. Non a caso poi vincitore della partita.
Stefanos Tsitsipas (ATP Finals 2019)
Già perché il greco, campione lo scorso anno alla NextGen di Milano, è riuscito nel doppio salto: 365 giorni dopo presentarsi all’edizione dei grandi – dopo una stagione giocata ad alto livello – per mettere in fila tutti quanti e diventare il Maestro del 2019.
Tsitsipas ci è riuscito al termine di una settimana in cui ha messo in fila prima Medvedev e Zverev nel girone; e poi Roger Federer in semifinale, prima di regolare anche quel Thiem che Federer e Djokovic li aveva battuti a sua volta nel proprio gruppo.

La partita

Come anticipato, il pubblico oggi ha avuto di che divertirsi e rimanere incollato alla propria sedia: situazione solitamente tipica di match dove a dominare è 'l'equilibrio'. Equilibrio che è stato effettivamente tale per 2 dei 3 set giocati, il primo e il terzo, dove Tsitsipas e Thiem non si sono risparmiati nel far sfoggio delle proprie armi. Il greco, con il servizio e dritto dal fondo; e l’austriaco, che nella sua versione più aggressiva del 2019 ha fatto intravedere anche oggi tante accelerazioni seguite poi da discese verso il net per chiudere il punto in maniera più rapida. Se però per due set è stata battaglia alla pari, in qualche modo a fare la differenza è stato l’unico passaggio a vuoto visto in questa partita: ovvero l’avvio di secondo set di Dominic Thiem.
Già perché l’austriaco, dopo aver chiuso il tiratissimo tie-break del primo parziale per 8 punti a 6, anziché rimanere incollato alla giugulare del proprio avversario appena azzannato, ha colpevolmente lasciato la presa, probabilmente pensando che il più fosse fatto. Un rilassamento che ha dato estreme forze a Stefanos Tsitsipas, capace di piazzare il break immediato nel primo game ed esaltarsi anche in risposta. La traduzione in termini di punteggio è un 4-0 con doppio break che ha di fatto riportato Tsitsipas sui binari giusti della partita senza nemmeno eccessivo sforzo. E che Thiem ha pagato poi nel finale di gara.
Rimessosi in carreggiata solo a inizio terzo set, Thiem è veramente rientrato in battaglia solo nel momento più delicato: quando sotto di un break anche nel terzo parziale, è riuscito dopo 2 ore e 4 minuti di partita a levare per la prima volta il servizio dell’avversario e rientrare così sul 3-3. Il resto è stato un trascinarsi – a suon di servizi e ritrovate armi di battaglia per entrambi – fino al tie-break decisivo. Lì, Thiem, ha pagato la solita impietosa legge del tennis, specie nelle partite così equilibrate: i dettagli. Nonostante infatti l’austriaco fosse riuscito a recuperare i due mini-break di svantaggio accusati in avvio – da 4-1 a 4-4 – un dritto lungo in uscita dal servizio l’ha messo nuovamente spalle al muro. Una soluzione, quella di Thiem, che l’aveva accompagnato in svariati vincenti lungo tutta la settimana e nel corso di questa partita: ma che si è rivelata fatale nel punto evidentemente più importante di tutti. Tsitsipas ha così chiuso con i suoi due turni di battuta laureandosi Maestro del 2019.

La ‘maledizione dei Maestri’: occhio Tsitsipas, Dimitrov e Zverev insegnano

Il greco diventa così il terzo vincitore diverso delle ATP Finals degli ultimi 3 anni – dopo i debutti di Dimitrov e Zverev – ma soprattutto a 21 anni e 3 mesi si palesa come il tennista più giovane a imporsi al torneo dei ‘Maestri’ da 18 anni a questa parte, quando un ancora ventenne Lleyton Hewitt si impose davanti al pubblico di casa di Sydney (2001).
Un segnale evidente per un ricambio generazionale che nella formula dei 2 su 3 si è in qualche modo concretizzato ormai da tempo – come dimostrano le dipartite di Nadal e Djokovic già nella fase a gironi – ma che non potrà dirsi realmente tale almeno fino a quando uno di questi ragazzi riuscirà ad imporsi in un torneo dello slam. Il tennis infatti, nonostante celebri oggi un ragazzo classe '98, ancora attende un campione slam nato nella decade dei ’90.
Che sia il 2020 l’anno buono? Che possa essere Stefanos Tsitsipas il primo di tutti? Il greco se lo augura di certo, a patto che la ‘maledizione del Maestri’ che da due anni si abbatte sui vincitori – orribili le annate successive a questo trionfo sia da parte di Dimitrov che di Zverev – non colpisca anche il neonato dio greco del nuovo tennis.

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