Σάββατο 6 Μαΐου 2017

In Grecia a caccia della Quintessenza


Aristotele compie 2400 anni, ben portati. Siamo stati a Stagyra, un collina affacciata sul mare perfetto della Penisola Calcidica, a casa del filosofo

Collocò la Terra al centro dell’Universo e tutti gli altri corpi celesti all’intorno. Del nostro pianeta asserì essere composto di quattro elementi: terra, acqua, aria, fuoco e da una quintessenza, inconsistente e senza peso, detta etere. Disse poi che tutto tende a muoversi per unirsi e che non si può fermare il processo di intesa fra sostanze simili. Poi trattò del vuoto, senza comprenderlo, perché l’assenza di sostanza era per lui un’idea inconcepibile.

Lui è Aristotele, uno dei padri fondatori del pensiero occidentale, nonché «tutor» di Alessandro Magno, e quest’anno è l’Anniversario Aristotelico, ricorrono cioè i 2400 anni dalla sua nascita. Il  grande filosofo e scienziato greco nacque a Stagyra, città della Macedonia centrale nella penisola Calcidica – per intenderci le tre dita allungate verso il mare che si vedono  nelle cartine geografiche della Grecia – che trasuda cultura da ogni pietra, specialmente il sito archeologico dove sono conservate le sue ossa e dove ogni anno, in estate, si svolgono eventi culturali che vanno sotto il nome di «Aristoteleia».

Lo scenario è spettacolare e merita sicuramente una visita se vi trovate dalle parti di Salonicco, dal momento che dista poco più di 100 chilometri, e attorno è un distendersi delle spiagge di sabbia dorata che ornano la Penisola Calcidica. In cima a due colline abbracciate dal mare e accarezzate dal vento è stata trovata l’agorà ed è ben visibile il perimetro murario della città antica: una potente fortificazione con saliscendi di scale che mettono in evidenza l’originario insediamento. Gli scavi sono iniziati nel 1990 ed hanno rivelato un sistema di mura tutto attorno alla città, con torri rotonde e quadrate. Durante le operazioni è stata anche scoperta una cittadella con santuari, case e altri edifici pubblici e privati ​​ che compongono il tessuto urbano.

Sempre a Stagyra, c’è un parco a tema che si chiama “Parco di Aristotele” e che comprende un percorso interattivo che farà felici i ragazzi, per l’utilizzo di strumenti come lenti solari e dischi ottici, turbine ad acqua, pendoli e riflettori parabolici, che mostrano e dimostrano i fenomeni della natura. E va da sé che è ricompreso anche l’aspetto contemplativo, perché quando il cielo è sereno, attraverso i telescopi in dotazione, si possono ammirare i monasteri del monte Athos. Così nitidamente ravvicinati da poterli toccare.

di Germana Cabrelle

Foto: Stagyra, l’Agorà sul mare


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