Δευτέρα 22 Μαΐου 2017

Greci contro Turchi, la sfida più antica del mondo


Sulle coste dell’egeo si confrontano da 3000 anni, tra rovesci imprevedibili. L’ultimo capitolo di un’iliade infinita.

di  Massimo Tosatto

Si può solo immaginare cosa ci sia davvero nella mente di coaches e giocatori prima di una Final Four. Gli allenatori si ricordano dell’unica situazione che non hanno allenato; i giocatori si scaldano. Si sono visti di sfuggita, d’altronde ormai giocano un sacco contro. Si conoscono.

Obradovic non ha più niente da inventarsi contro Vassilis Spanoulis e tutto l’Olympiacos è un pericolo. I greci, per loro mentalità, cercheranno di ingannare l’avversario. Se dovessi paragonare Steropoulos a qualcuno, sarebbe Senofonte, che nell’Anabasi attraversa l’Impero persiano per tornare in Grecia, superando l’enorme esercito avversario.

I Greci hanno sempre fatto così. Milziade e Temistocle vinsero a Maratona e Salamina con eserciti più piccoli ma più agili.

La grecità è un tema. La stampa ellenica ha sottolineato l’assenza di turchi in campo. Quasi compiaciuta. È dai tempi dell’Iliade che si fanno dispetti.

Per l’Olympiacos, avere fede nei momenti difficili, non spaventarsi del grido possente dei Turchi, lottare come non mai.

Per i Turchi, essere umili. Non è successo nulla. Non si è vinto nulla. Non avere pietà.

È lo scontro più vecchio del mondo. La grecità contro i barbari, in termini cestistici. Achille contro Ettore. I Turchi contro l’Europa che li schifa.

Fenerbahçe – Olympiacos: tenete gli occhi aperti!


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