Κυριακή 24 Ιουλίου 2016

Kimolos: l’essenza delle Cicladi


Estate in Grecia, a Kimolos, per fare il pieno di energia. Tra spiagge di sabbia e baie che non si dimenticano, il porticciolo di caicchi da pesca, il villaggio in collina e l'antico Kastro, ecco cosa vedere e fare in quest'isola dell'Egeo.

L’Egeo più placido e accogliente a Kimolos ha riflessi persino argentei. Tutta colpa del calcare, un tempo utilizzato in cucina e nei bagni termali.

È lontana da tutto Kimolos, isola gioiello a mezz’ora di traghetto dalla più grande Milos, famosa per le miniere di caolino, le spiagge di sabbia. 
Qui i viaggiatori alla ricerca di luoghi unplugged, insenature deserte, anse cristalline, puntano la bussola estiva. 
Lo smarrimento ha il sapore della ricerca di sé, che è anche attenzione a quello che ci circonda.
KIMOLOS: LE SPIAGGE PIÙ BELLE
Per sentire il respiro tra le case di Chora e nelle chiese post-bizantine, o cogliere il profumo del timo quando si cammina tra le anse che portano alla baia Prassa, una lingua di sabbia dorata e acque caraibiche. O, ancora, riappropriarsi del fascino del mito nel dedalo del Kastro, l’antico centro fortificato, con portali in pietra, archi sostenuti da rami di ulivo, cascate di bouganville. È un puntino sulle carte nautiche, eppure Kimolos è la quintessenza del mondo cicladico dove la semplicità è la regola: pomeriggi di dolce-far-niente, lunghe nuotate, cene di pesce con gli amici nelle case in affitto, spartane, ma con affacci memorabili. Come Casa Zafferano, con veranda sulla spiaggia di Aghios Nikolaos.



Sull’isola si va per spiagge sin dal mattino presto, i più pigri raggiungono la sabbia di Psathi, il porticciolo ad anfiteatro dove molti approdano anche per l’aperitivo e per i dolci della nuova pasticceria Ravèndi. Aperta accanto alla storica taverna To Kyma, una sicurezza. Si ordinano insalate con capperi ed erbe selvatiche; lo xyno, il formaggio fresco di capra; il ladodytri, la caciotta stagionata servita con abbondante ladenia, la focaccia locale. Altri due indirizzi per la cena a due passi dal mare sono il nuovo To Postali ed Ekinousa. Sui tavoli, fagottini di formaggio con miele, calamari fritti, erbe di campo.
Prima o poi ci si conosce tutti, famiglie e viaggiatori curiosi che si divertono a scegliere l’angolo giusto per passare la giornata, a seconda del vento e del mare. Il mattino presto è l’ora migliore e in sella al motorino (ma c’è anche un bus in estate), si raggiunge Goupa, una baietta con le tradizionali sirmata, i ricoveri ricavati nella roccia per i caicchi da pesca, Klima, a soli 20 minuti da Chorio, con tamerici a far da ombra, Pigados, al riparo dal meltemi, e Prassa, la più bella, sabbia dorata e acque colore smeraldo. Irresistibile.

KIMOLOS: APPRODI SEGRETIPer esplorare, con la bonaccia, la costa nord di Kimolos, ci si affida invece alle barche ancorate nel porticciolo di Psathi. D’estate puntano anche all’isolotto di Poliegos, una meraviglia per lo snorkeling. Si infilano pinne e maschera e ci si lascia cullare a Kato Mersini, Avlaki Panagias, Ammoura. Non si vorrebbe mai uscire dall’acqua.
Altri itinerari verso sud. In una manciata di chilometri la costa assomiglia a un pizzo ben fatto: scogli, grotte, lingue di roccia colore argento, anse turchesi dove trovare pace e immergersi nella lettura dell’ultima avventura del commissario Charitos in Titoli di coda (Bompiani, 2016), uno degli ultimi libri di Petros Markaris. Ecco Aliki, a mezz’ora dal porto, e Bonatza, con un lungo bagnasciuga adatto anche ai più piccoli. La più scenografica è Ellenika, dove si cammina attorno agli scavi e alle tombe del periodo miceneo ed ellenistico. Ma sull’isola, cappello e cartina alla mano, si va volentieri a zonzo, senza meta, inseguendo muretti a secco e terrazzamenti coltivati, oltre la cava di Vromolimno, o verso Petalia.

KIMOLOS: DOVE DORMIRE E COSA FARE LA SERA
Nessun pericolo: prima o poi un cartello indica Chorio, l’unico vero paese a Kimolos che lentamente ha aperto hotel accoglienti e studio, e dove i più fortunati riescono ad affittare casa. Il Windmill Resort è stato ricavato in un vecchio mulino, solo cinque camere in stile cicladico, con tocchi grigio perla, pareti tirate a calce e terrazze per godersi il panorama. Alla sera ci si ritrova sul belvedere. Lo spettacolo è ai piedi: luci di barche, profili di isole lontane. E si sogna la prossima meta. L’alternativa al mulino sono gli appartamenti Opalio, confortevoli, curati negli arredi, con begli affacci sulla costa.
Le ore trascorrono nei locali della Chora di Kimolos, da Brachera, in Agora road, con archi in pietra, e un comodo bancone; da Agorà, con tavoli all’aperto e un team di giovani a cui ordinare cocktail e vini di Santorini. Più in basso, in una vecchia dimora restaurata, il piccolo, ma sorprendente museo archeologico raccoglie preziose testimonianze dell’isola, dalla figurina a forma di violino del periodo Primo Cicladico (3.200 – 2.700 a.C.) alla statua trovata sull’isoletta di Daskalio del tardo II secolo a.C. Poi lo sguardo cade sulla parete dove leggere le parole dell’inglese Ludwig Ross, appassionato di archeologia. Ricorda di aver camminato un’ora e mezzo per raggiungere l’antica area di Daskalio. Anno 1843. Domattina si riparte.

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