Δευτέρα 21 Μαΐου 2018

Italexit all’italiana. Da Tsipras e Varoufakis a Di Maio e Salvini


La Grexit tenne con il fiato sospeso l’Europa per alcuni mesi, sei per l’esattezza, quanti ne trascorse Janis Varoufakis a capo del dicastero delle finanze di Atene.

Da SALVATORE PARLAGRECO - 22 maggio 2018

Varoufakis e Alexis Tsipras divennero la falange “rossa” in armi contro Bruxelles, furono i dioscuri della nuova Grecia, non più disposta a subire le vessazioni della brurocrazia europea, “una specie di ground zero delle lotte contro l’austerity”.

Avevano archiviato i partiti tradizionali, giusto come hanno fatto Di Maio e Salvini in Italia, gettando il cuore oltre l’ostacolo. Come Tsipras e Varoufakis fecero dall’altra sponda.

I dioscuri greci dovettero deporre le armi. Tsipras preferì trattare, accettare il contratto che Bruxelles proponeva: i debiti avrebbero dovuto essere pagati, seppure con lo sconto e in tempi lunghi. Varoufakis saltò sulla sua motocicletta ed abbandonò il governo greco e la stessa Grecia, accusando il suo amico Tsipras di avere svenduto il suo Paese.

Varoufakis vedeva nero. “Ora abbiamo l’Italexit sul tavolo” previde “L’Italia non è sostenibile per l’Eurozona”. Si sbagliava, ma questa è un’altra storia.

Oggi la rivoluzione anti-UE si propone di farla il governo gialloverde in fasce. La falange rossa ha cambiato colore e connotati, ma il destino sembra farsi beffa della storia: al posto di Tsipras e Varoufakis in Italia ci sono Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Niente paura, è un bis all’italiana, non è il caso di stare in ansia. Dopo gli avvertimenti europei, i toni si sono subito abbassai sia in Via Bellerio che sulla piattaforma Rousseau. Fedeltà alla terza repubblica, ma sarà una rivoluzione pacifica. Sergio Mattarella veglia, Giuseppe Conte, il premier proposto, pure.

Il Professore alla guida del governo non indossa il loden di Mario Monti, né vanta le sue relazioni internazionali? E’amico del popolo, vi pare poco.


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