EPA/ORESTIS
PANAGIOTOU
Il terzo
piano di aiuti per la Grecia è finito, ma il paese rimane incatenato alle
richieste di austerità dei suoi ex creditori. E i sindacati preparano le
prossime mosse, a partire dall'inizio di settembre, quando, all'apertura
dell'annuale fiera di Salonicco, il premier Alexis Tsipras presenterà il suo
nuovo piano di politica economica.
Per allora, il sindacato dei dipendenti pubblici Adedy e quello del settore privato Gsee hanno organizzato una grande manifestazione per chiedere l'eliminazione di tutte le misure contenute dal memorandum. La data fissata è quella dell'8 settembre. Il giorno prima, invece, a scendere in piazza in difesa della salute pubblica saranno i lavoratori della sanità iscritti al sindacato Poedin. "Per i lavoratori la priorità fondamentale è tornare a salari e condizioni di lavoro dignitosi ed equi. Ciò significa tornare alla giusta contrattazione collettiva settoriale. L'Ue deve smettere di bloccare questo", ha scritto in un tweet Oliver Roethig, segretario regionale Uni Europa. Nei tre programmi di aiuti che si sono succeduti - nel 2010, nel 2012 e infine nel 2015 - i creditori internazionali della cosiddetta Troika, composta da Ue, Bce e Fmi, hanno prestato ad Atene un totale di 289 miliardi di euro. Ma le riforme economiche che hanno chiesto in cambio non sono state senza conseguenze. In otto anni un quarto del Pil è evaporato anche per via della domanda interna ridotta al lumicino. Gli ospedali boccheggiano, con wifi e tv al plasma ma spesso senza i necessari posti letto per i malati terminali, il numero di impiegati permanenti nella sanità è stato ridotto di 25mila unità e i finanziamenti statali per gli ospedali quest'anno sono stati pari a 786 milioni di euro rispetto agli 1,5 miliardi di euro del 2015, quando la coalizione della sinistra Syriza e dei greci indipendenti di destra sono saliti al potere. "La Grecia è un carcere di debitori", commenta dalle pagine del Guardian l'ex ministro dell'Economia ellenico, Yannis Varoufakis. "Hanno spinto il nostro popolo da una scogliera e hanno celebrato il rimbalzo da una grande depressione come prova di ''ripresa''. Per citare Tacito, hanno fatto un deserto e lo hanno chiamato pace", conclude. Il sindacato greco, ad oggi, resta l’unico a gridarlo.
(Articolo
completo di Ester Crea domani su Conquiste Tabloid)
(18
dicembre 2018)
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