Πέμπτη 17 Ιανουαρίου 2019

Addio a Maritsa, una delle "nonne col biberon" della crisi migratoria greca

Addio a Maritsa, una delle "nonne col biberon" della crisi migratoria greca
Maritsa Mavrapidou, al centro della foto di "The Toc"

La foto di lei e delle altre donne che sfamavano un neonato arrivato su una barca di migranti era diventata il simbolo della Grecia che non si arrendeva alla crisi

17 gennaio 2019

Il suo, e quello di altre donne come lei, divenne il volto della Grecia che non rinunciava a fare del bene, nonostante il fardello di una crisi economica che aveva piegato corpi e coscienze. Maritsa Mavrapidou si è spenta all'età di 89 anni, ma a renderla immortale resterà quell'immagine, che la ritraeva insieme ad altre "nonne" nell'atto di sfamare con il biberon un neonato arrivato su una barca di migranti. Per ore si è creduto che Maritsa fosse la donna con il bimbo in braccio, in realtà nello scatto sedeva accanto.

La foto trasformò Maritsa e le altre in icone della crisi migratoria che nel 2015 aveva investito la Grecia, tanto che lei e le sue compaesane furono anche candidate al Nobel per la pace. "Noi abbiamo accolto i rifugiati perché anche noi discendiamo da rifugiati" disse in un'intervista, durante quei giorni caldi, riferendosi al fatto che la sua famiglia era arrivata a Lesbo dalla Turchia, quando nel 1922 ci fu un traumatico scambio di popolazione tra i due Paesi.

Le tre "nonne di Lesbo" per interi mesi si occuparono del lato umano dell'ospitalità, portando vestiti e pane fatto in casa ai bisgonosi appena arrivati in Grecia. "Se stavano male appena scesi dalle barche, li aiutavamo", dichiarò con naturalezza Maritsa "ci comportavamo da esseri umani". E da essere umano ha vissuto fino alla fine, ricevendo il commosso ricordo di Alexis Tsipras, che ha twittato: "Maritsa Mavropoulou, una delle tre nonne di Lesbo che ha aperto le braccia ai profughi arrivati sull'isola, ci ha lasciato. Nonna Maritsa sarà per sempre un simbolo di solidarietà e amore. Condoglianze alla sua famiglia".

Un lutto trasversale, che ha coinvolto anche l'opposizione. Kyriakos Mitsotakis, leader del partito conservatore, ha definito la nonna di Lesbo "l'immagine dell'umanità dei greci", dedicandole un emozionato addio. Cordoglio anche dall'Unhcr, l'agenzia Onu per i rifugiati, che ricorda come "l'iconica fotografia di Maritsa Mavrapidou, Efstratia Mavrapidou e Aimilia Kamvysi che allattano un piccolo rifugiato nel villaggio di Skala Sikamineas a Lesbo mostrò la compassione greca per i rifugiati e commosse il mondo".


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