Il fallimento del referendum ungherese che puntava a rifiutare la redistribuzione dei profughi decisa dall’Unione europea non ha fermato l’ondata xenofoba dei Paesi dell’Est dell’Unione.
Il presidente ceco, Milos Zeman, in un’intervista al Financial Times, ha proposto di «deportare» i migranti economici in Nord Africa o su «isole greche disabitate». In cambio la Grecia dovrebbe vedere una progressiva riduzione del debito estero in cambio degli oneri che il Paese sopporterebbe.
«La Grecia ha un sacco di isole disabitate, e un grande debito estero. Sulle isole greche ci sono già gli “hotspot”. Questo potrebbe diventare una sorta di pagamento del debito».
Ma Zeman non si è fermato a questo, ha anche definito la cultura dei migranti musulmani incompatibile con la società europea e che nel flusso di migranti in ingresso in Europa si nasconde anche «un’ondata di jihadisti». A proposito della guerra in Medio Oriente il presidente ceco ha parlato di «rispetto per le persone che subiscono la crudeltà della guerra civile in Siria, Iraq, e così via. Ma non parliamo di quelle persone, si parla di migranti economici».
(Fonte La Stampa)
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