Edificato nel 1938, su progetto dei grandi architetti dell'epoca Kriezis e Metaxas, il palazzo appartenente all’impresa “Assicurazione nazionale”, al n.4 di via Korai ad Atene, fu uno dei primi edifici che vennero requisiti dai nazisti (il 6 maggio 1941), solo pochi giorni dopo la conquista di Atene da parte delle truppe tedesche, che avvenne il 27 aprile 1941.
Il palazzo di via Korai divenne sede della Kommandantur ospitando anche luoghi di detenzione.
Costruito con le più moderne tecnologie, l’edificio disponeva già sia di ascensori che di impianti di riscaldamento centralizzato, così come ambienti sotterranei destinati a rifugio antiaereo e dotati di porte metalliche a chiusura ermetica ... made in Germany!
I due piani sotterranei, dotati anche di serbatoi d'acqua e latrine, furono trasformati in luoghi di detenzione, da dove i prigionieri erano trasferiti nel celebre carcere Averoff, oppure nei tribunali militari tedeschi, nei campi di concentramento o di lavoro forzato, così come in qualche sito di esecuzione.
In questi sotterranei furono rinchiusi numerosi patrioti greci, ma anche alcuni antifascisti italiani e tedeschi. Tra gli arrestati e detenuti anche molti cittadini greci, di tutte le età, compresi ragazzini di 14 anni, per reati minori.
I sotterranei del palazzo conservano ancora le testimonianze di questo duro periodo; i disegni, le scritte e le incisioni lasciate dai detenuti sulle pareti delle celle (nomi e date, messaggi, figure umane, navi, auto, ecc) sono le tracce visibili della presenza umana in questi luoghi di tortura.
Dopo il completamento dei lavori di restauro, l’atturale spazio museale “Korai 4, Spazio di memoria storica, 1941-44” è stato allestito nei locali dell’edificio che, durante gli anni dell’occupazione tedesca (1941-1944), venne utilizzato come luogo di detenzione.
A partire dal 1991, il sito è stato aperto al pubblico con l’obiettivo di funzionare come uno spazio dedicato alla memoria storica e, dunque, di consegnare alle generazioni future un’eredità preziosa.
Oggi, qui sono esposti oggetti ritrovati all’interno del palazzo, quali pacchetti di sigarette e scatole di fiammiferi, alcuni appunti e la lettera di un detenuto, rasoi e tazze smaltate ormai arrugginite, anche alcuni proiettili conficcati sul muro, sopra a un’immagine di Mussolini, probabilmente durante la Liberazione. Oltre alla bandiera nazista che sventolava sull'edificio, viene inoltre esposta una porta dal “luogo di tortura” della Gestapo di via Merlin.
Lo spazio di memoria storica, Korai 4, è aperto al pubblico dal martedì al sabato, dalle ore 9.00 alle ore 14.00, e con ingresso gratuito.
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