Dopo trentadue anni dall’unico incontro dei tempi moderni, i contatti tra la nostra isola e le città di Calcide ed Eretria, da cui partirono i fondatori di Pithecussai, sono ripresi ufficialmente grazie all’iniziativa dell’IPS Telese, che ha voluto ricordare oggi lo storico viaggio di un folto gruppo di ischitani sull’isola madre di Eubea nel settembre del 1984. E oggi come allora si è trattato di un momento di riappropriazione di un’identità comune che il trascorrere del tempo non aveva mai cancellato. E che si è mostrata ancora viva, nelle parole di chi ha partecipato a questo evento, nelle emozioni che ha suscitato, come negli usi e tradizioni anche gastronomici che i ragazzi dell’istituto di Fondobosso hanno riconosciuto e approfondito nella lunga e intensa fase di preparazione della manifestazione odierna. Questa, come già era accaduto nel 1984 con il resoconto dell’entusiasmante incontro degli ischitani con gli euboici, è protagonista di un altro numero speciale appositamente pubblicato della RASSEGNA D’ISCHIA di RAFFAELE CASTAGNA, con ampio corredo di foto, che resta testimonianza viva di questo intreccio di relazioni tra due comunità così vicine, nonostante le distanze geografiche.
E’ stata una mattinata dedicata all’accoglienza, quella dedicata ALLA RICERCA DELLA MEMORIA PERDUTA…E RITROVATA! dall’IPS “Telese”. Un’accoglienza che stavolta non è stata solo oggetto di studio e di prove pratiche come capita ogni giorno, bensì vissuta con il calore e l’ intensità con cui si aprono le porte di casa a ospiti graditi a cui si riservano tutte le attenzioni.
Lo stesso clima che gli ischitani avevano trovato in quel lontano 19 settembre 1984, appena sbarcati sulla grande isola nell’Egeo dove avevano voluto recarsi per vedere da vicino la terra d’origine dei primi coloni greci di Pithecussai. Di quel gruppo di circa cinquanta ischitani, in tanti hanno presenziato all’evento del “Telese”, insieme ad alcuni rappresentanti istituzionali dell’epoca, a esponenti del mondo della scuola, di associazione e della società civile della nostra isola.
Dovevano essere a Ischia anche loro, i sindaci di Calcide ed Eretria, per rinnovare il rapporto con gli ischitani interrotto di nuovo dopo quell’indimenticabile riunione di fine estate ’84. Ma un’importante assemblea dei sindaci dei Comuni greci (per discutere un’ulteriore fase di accorpamenti e tagli per ridurre il numero di Comuni) li ha tenuti lontani da Ischia, nonostante il viaggio già programmato. In loro vece, e in rappresentanza del Consolato Onorario di Grecia a Napoli, è venuto a Ischia l’avvocato KONSTANTINOS MIKHOS, della comunità greca in Campania, l’organizzazione di cui sono membri anche i greci residenti a Ischia, presenti anche loro all’appuntamento all’Alberghiero.
In assenza del dirigente Mario Sironi, chiamato all’improvviso a Napoli da impegni istituzionali, a fare gli onori di casa è stato il professor ANTONIO SCHIAZZANO, coordinatore del progetto dell’evento, di cui ha illustrato la genesi nell’ultimo anno. Ha voluto sottolineare il valore e la forza della memoria, Schiazzano, nella sua introduzione davanti ad una numerosa e interessata platea. A cui si sono rivolti i sei studenti, incaricati di leggere i messaggi inviati nell’84 dai Sindaci ischitani ai loro colleghi euboici. Schiazzano ha poi letto il saluto lasciato dal preside Sironi, che ha voluto mettere in evidenza come le radici della civiltà europea affondino nell’emigrazione dei greci verso Occidente, in cui Ischia ebbe un ruolo decisivo, auspicando una riflessione collettiva sui fenomeni migratori ancora attuali tra le diverse sponde del Mediterraneo.
“Il caso ha voluto che io sia originario proprio di Eubea, un vero “evoìs”, cittadino di Eretria”, così ha esordito l’avvocato Mikhos, che ha voluto rievocare, facendole proprie, le parole pronunciate dall’allora sindaco di Calcide nell’accogliere gli ischitani: “Benvenuti fratelli nella vostra città, vostra patria”. Mikhos si è fatto latore dei calorosi messaggi di amicizia inviati per l’occasione da Eubea, oggi Evia. Il sindaco di Calcide, CHRISTOS PAGONIS, ha ringraziato e sottolineato l’importanza culturale e la fratellanza “tra le due patrie”, unitamente alla speranza di un rapporto più solido tra Ischia e la sua città. Lo stesso auspicio è stato formulato dalla sindaca di Eretria, AMFITRITI ALIBATE, che ha auspicato legami più stretti tra le due isole e i Comuni ischitani con il suo, senza trascurare da insegnante il valore di un gemellaggio anche tra scuole.
L’evento di questa mattina è stato salutato con piacere e condivisione da MARCO GALDI, presidente della Società Filoellenica che, oltre alle tante iniziative promosse a Napoli per diffondere lo studio della lingua greca moderna e valorizzare i segni della presenza greca in città, ha di recente organizzato due giornate di studio su Pithecussai, di cui una vissuta a Ischia con il coinvolgimento dei ragazzi del Liceo.
“Sono orgoglioso e commosso per questo momento – ha affermato Mikhos – La memoria non è mai andata perduta, c’è e ci sarà sempre” e si è detto poi disponibile a facilitare i contatti diretti tra Ischia e le amministrazioni di Eubea per approfondire il rapporto appena iniziato.
Di impegno comune per coltivare l’identità comune ha scritto il console a Napoli ALEXANDROS TOMASOS, che ha sollevato il tema della gestione del patrimonio culturale come stimolo per il turismo e l’economia collegata, evidenziando l’importanza di avviare un percorso comune di consapevolezza della comune eredità storica. Auspicio che potrebbe concretizzarsi nel prossimo futuro, giacchè l’assessora alla Cultura di Lacco Ameno, CECILIA PROTA, ha annunciato la volontà del Comune del Fungo di stringere un gemellaggio con i Comuni di Eubea,
A ricordare le emozioni profonde del viaggio in Eubea, il primo degli ischitani dopo ventinove secoli, è stato lo storico NINO D’AMBRA che con la moglie GEMMA aveva ideato e organizzato l’incontro di Calcide dell’84, presente anche una rappresentanza statale con il prefetto dell’isola: “Abbiamo ricevuto un’accoglienza straordinaria fin dal benvenuto che ci hanno dato sul ponte Euripo”, raccontando poi alcuni tra gli aspetti di Eubea che lo avevano maggiormente colpito.
Dopo il convegno/rievocazione, l’accoglienza del “Telese” ha proposto un buffet appositamente studiato di piatti che si collegano alle TRADIZIONI ENOGASTRONOMICHE più antiche, ma anche ad alcuni usi tuttora presenti nella cucina ischitana: le uova rosse, per esempio, simbolo di “xenia”, l’ospitalità secondo gli antichi greci, e poi le “Pagnotte di Demetra”, lo “Spezzatino alla Penteo”, il “Bollito miceneo”, le “Frittelle di Rodi” e il “Ciceone”, la bevanda citata nell’Iliade, che racconta della sua preparazione ad opera di Ecamede la schiava di Nestore, il re di Pilo citato dall’anonimo poeta pithecusano che incise dei versi su una coppa rodia in stile geometrico, la cosiddetta “Coppa di Nestore” che il più importante e famoso di Pithecussai, custodito nel Museo di Villa Arbusto. E proprio lì, al Museo, tra gli oggetti di uso comune nelle cucine pithecusane, era iniziato l’itinerario degli studenti del “Telese” con la consulenza storica dell’archeologa MARIANGELA CATUOGNO che ha portato ad elaborare le ricette del “pranzo greco” offerto oggi.
Un’altra bella prova della scuola isolana, l’incontro odierno, che partendo dal passato è tutto proiettato al futuro. Ed esalta i valori di cultura fondativi della civiltà occidentale e dell’Europa. Un’Europa viva. Di ponti, di scambi, di gemellaggi. Com’è tra Ischia e l’Eubea, da ventinove secoli.
http://quischia.it/2016/10/grazie-allevento-dellips-telese-ischitani-e-euboici-si-sono-ritrovati-nel-nome-della-storia/
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