Παρασκευή 19 Μαρτίου 2021

Grecia, dove la Chiesa conta più dello Stato

 


La gente ringrazia l’Ortodossia per aver difeso e protetto l’identità nazionale, ma i complessi sono duri a morire - Antonio Ferrari /CorriereTv

Che la religione sia importante e spesso decisiva praticamente dappertutto, è scontato. Ma esistono Paesi assolutamente democratici, anzi che diedero i natali alla democrazia, che ritengono la propria Chiesa al di sopra di tutto, a cominciare dallo Stato. La Grecia ne è l’esempio più lampante. Non esistono Patti lateranensi nel mondo ortodosso, e parlare di separazione dei poteri tra Stato e Chiesa nella Repubblica ellenica sarebbe una bestemmia. Ma attenzione: prima di giungere a conclusioni affrettate bisogna ricordare alcuni capitoli importanti e dolorosi. La Grecia ha subito oltre 400 anni di dominazione turca e in quattro secoli l’identità nazionale, la lingua, la tradizione e la fierezza sono state difese e garantite proprio dalla locale Chiesa ortodossa. Non c’è istituzione pubblica, a cominciare dalla dimensione politica e parlamentare, che sia riuscita a liberarsi da questa eredità. Il presidente della Repubblica, il capo del governo, i ministri e i deputati giurano fedeltà con la mano sul Vangelo, davanti all’arcivescovo. I Pope ortodossi ricevono lo stipendio come tutti i dipendenti pubblici. A Pasqua, in tutte le manifestazioni religiose per ricordare il sacrificio di Cristo, uomini politici, esercito, polizia e gente comune seguono fedelmente il corteo funebre del venerdì santo, e si preparano nella notte del sabato, davanti alle chiese, con la loro candela in mano, pronti ad accenderla. Ci sono proprio tutti: credenti, non credenti, atei, estremisti, bestemmiatori incalliti. Senza distinzioni, e tutti concordi nel rendere omaggio ai salvatori della Patria. Tutto comprensibile, seppur con qualche turbamento per chi non è pronto ad accettare qualsiasi sottomissione. Ma quanto è accaduto nei giorni è davvero troppo. Tema centrale: il vaccino contro il Coronavirus e la campagna promossa dai settori più conservatori della Chiesa greca di boicottarlo, sostenendo non soltanto che è inutile, ma che favorisce l’inserimento nel corpo di diavolerie per dominare la volontà di chi si fa vaccinare. Al contrario, si invitano i fedeli in Chiesa, dove sicuramente-udite, udite- saranno più protetti, pur essendo uno vicino all’altro. Pensate che per l’Epifania, cioè la festa per il battesimo di Gesù, era previsto lockdown per tutti. Athenagoras, portavoce ufficiale della Chiesa greca ha detto: “Da parte nostra, le Chiese saranno aperte. Il governo faccia come gli pare”. Chiaramente le altre Chiese ortodosse rifiutano e respingono il diktat. Il primus Inter pares dell’Ortodossia, il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, che la pensa esattamente come Papa Francesco, è assolutamente favorevole al vaccino per vincere un virus mortale. Come anche la Chiesa russa e quelle di altri Paesi dell’Est. Intellettuali, docenti, professori e giornalisti hanno cominciato ad attaccare, ad Atene e in tutto il Paese l’intransigenza e l’ottusita’ della Chiesa greca, pronti a respingere prevaricazioni che odorano solo di sete di potere. Ora, che i greci abbiano alcune storiche fissazioni è noto, e lo posso testimoniare di persona. Per esempio il complesso della Turchia, che sarebbe sempre pronta a scatenare una guerra contro Atene. In realtà, come è accaduto più volte in passato, Ankara tende sempre a stuzzicare lo storico risentimento dei vicini, ma li’ si ferma, anche se nel sentimento popolare ogni provocazione fa sanguinare ferite indelebili. È chiaro che la decisione del dittatore-sultano Recep Tayyip Erdogan di riaprire a Istanbul la Chiesa-museo di Santa Sofia al culto musulmano, è ritenuto uno schiaffo inaccettabile. Però i complessi sono invincibili, come rifiutarsi di accettare che altri utilizzino, nei documenti internazionali, il nome di Macedonia del nord, “perché la Macedonia è solo greca da 3000 anni”. Mettere assieme i rappresentanti greci e turchi attorno un tavolo (come si sta nuovamente tentando) per ripianare una volta per tutte un contenzioso senza fine è quasi un’illusione. C’è soltanto da sperare che le nuove generazioni, da una parte e dall’altra dell’Egeo, facciamo pulizia di tante ingombranti scorie. Possibile? Non abbandoniamo la speranza.


https://video.corriere.it/esteri/vicino-oriente/grecia-dove-chiesa-conta-piu-stato/b16d36a6-58cd-11eb-9753-e0ea6e647f4a?fbclid=IwAR2nBOQeS88raNp7F_lW9HAg4Bgg9sV4q4U8atiEIQgnPzpq1yykzc9wYdY


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