Τρίτη 13 Δεκεμβρίου 2016

Ecco cosa succede a chiedere aiuto all’ESM: come ricattano la Grecia oggi.

Tsipras non è libero di usare il suo avanzo di bilancio (pagato tutto quello che c’è da pagare) per aiutare i pensionati nel suo Paese, perché i creditori e il capo dell’Esm gli ricordano che non è lui a comandare.


COME L'ESM RICATTA LA GRECIA OGGI

Se, nonostante tutto, ancora non avete idea del perché, esattamente, dovremmo scongiurare l’eventualità che il Governo faccia ricorso agli aiuti dell’ESM (altrimenti detto MES, Meccanismo Europeo di Stabilità, per gli amici “Fondo Salva Stati“), ecco un esempio che potrebbe aiutarvi a schiarire le idee.
Come forse saprete, la Grecia si è impegnata con l’ESM. Lo scorso ottobre, il generoso board lussemburghese (tra cui il nostro Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia uscente – e forse rientrante – e il nostro Vincenzo La Via, direttore del Tesoro) ha autorizzato il pagamento di 2,8 miliardi ad Atene. Soldi che andranno ai cittadini? Macché… tutti soldi destinati a pagare i debiti. Assegni, cioè, che indebitano ancora lo stato greco, ma solo per pagare i creditori (banche e istituzioni finanziarie internazionali). Quindi soldi che vengono trasferiti da una casella all’altra senza passare dal Via (lo Stato Sociale).
Ma ecco che Alexix Tsipras prova a fare pace con il popolo greco, un po’ risentito dal fatto di avere votato no al referendum sulle misure di austerity, per poi essersele ritrovate tale e quali come se non avesse votato affatto (un po’ quello che sta per succedere da noi, dopo il no al referendum sulla riforma costituzionale, con conseguente possibile ricorso proprio all’Esm). Cosa dice Tsipras, pochi giorni fa, in televisione?
“Il bilancio dello Stato per il 2016 si è chiuso con avanzo primario doppio rispetto alle previsioni”. E così 620 milioni di euro possono essere destinatia poco più di un milione e mezzo di pensionati che prendono meno di 850 euro al mese, sotto forma di tredicesima. Un regalino di Natale, consentito dai bilanci dello Stato, per dare un minimo di sollievo ai tartassati della Troika.
Tutto bene, direte voi? Ma figuratevi! Klaus Regling, il capo dell’ESM,venerdì scorso irrompe sulla scena e dice che “il piano di Tsipras di dare un bonus a 1,6  milioni di pensionati per Natale non è stato discusso con i creditori“. E soggiunge: “in questo quadro, l’annuncio del signor Tsipras senza averne preventivamente parlato con le istituzioni, solleva una serie di questioni”. Quali questioni? Ovviamente i soldi che la Grecia deve ancora avere e il fatto che possa tornare sul mercato prima del 2018, apertura su cui Regling era sembrato possibilista, ma che ora torna in forse.
Quindi è tutto chiaro o dobbiamo fare un disegnino? Ricorrere all’ESM significa tirarsi in casa la finanza internazionale, così come l’Europa dell’Eurogruppo, e consegnare Governo e Parlamento nelle mani di chi usa il debito come metodo di governo. Se il nuovo Governo Gentiloni, con la scusa di salvare il comparto banche e MPS in primis, chiederà un prestito da 15 miliardi all’ESM, non ci sarà un solo governo, neppure se uscirà da un forte mandato elettorale, in grado di deliberare autonomamente leggi come il Reddito di Cittadinanza o abbassare le tasse o qualunque altra cosa gli venga in mente ma che non piaccia ai mercati.
Poi, se vi sta bene così, ovviamente siete liberissimi.




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