Alle ore
1,00 di giovedi 18 aprile, a poco meno di tre giorni dalla Pasqua cattolica ed
ebraica nelle cento macellerie italiane monitorate da AIDAA si registra una
flessione complessiva del 24% delle prenotazioni di carne di agnello rispetto
allo scorso anno,mentre rispetto al 2016 (anno con il piu basso tasso di
prenotazioni di carne di agnello) vi è
una crescita del 6%.
Il dato uniforme in tutta Italia tranne in Lazio, Molise e Abruzzo dove le prenotazioni rispetto allo scorso anno sono in aumento del 5%, con una punta in controtendenza a Roma dove le richieste di abbacchio superano il 7% in piu rispetto allo scorso anno. Lombardia, Veneto e Calabria le regioni con la diminuzione maggiore. Intanto si stima che siano stati uccisi circa un milione di agnelli da latte, mentre in alcune catene di supermercati i banconi sono della macelleria sono pieni e molta carne di agnello risulta invenduta, e sono diverse le catene che praticano, caso unico nella storia, uno sconto fino al 30% sul prezzo di listino già prima di Pasqua.
Complessivamente
saranno circa 6 milioni i kg di carne consumata sulle tavole degli italiani
nelle prossime festività contro i 7,5 milioni di chili dello scorso anno. Un
dato allarmante riguarda la provenienza, infatti circa la metà della carne di
agnello che si trova sui banconi dei supermercati è di provenienza esterna in
particolare Romania e Grecia con il risultato che nei banchi frigo spesso la
carne presente è di incerta origine.
"E' un
dato complessivamente in linea con gli scorsi anni - ci dice Lorenzo Croce - in
quanto lo scorso anno ci fu un impennata della richiesta, l'applicazione dello
sconto, e la provenienza estera a prezzi piu bassi sono però elementi da non
sottovalutare nel dato complessivo il che dimostra che la diminuzione di
richiesta di questa carne è un trend costante se pensiamo che nel 2014 furono
ammazzato quasi 2 milioni di agnelli, piu del doppio di quelli di oggi".
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