Erano circa 1.500 i pensionati che hanno marciato una settimana fa verso l'ufficio del primo ministro greco, Alexis Tsipras, ad Atene, per protestare contro i tagli alle loro già misere pensioni, quando la polizia anti-sommossa ha bloccato il loro percorso sparando gas lacrimogeni.
E io da che parte dovrei stare?
Pochi giorni fa un amico su Facebook mi ha scritto: "Beata te che alla pensione ci sei arrivata: tantissimi di noi non ci arriveranno mai".
Le tensioni quel giorno sono aumentate, quando decine di pensionati hanno tentato di spingere un autobus della polizia che bloccava la strada a poche centinaia di metri dall'ufficio di Tsipras. Foto e video sono stati diffuse dai media locali, dalla Reuters, dalla gente comune.
In Italia non mi risulta che si sia saputo niente.
Le nuove misure hanno suscitato manifestazioni e scioperi del settore pubblico in tutto il paese. La Grecia è stata scossa dall'impatto dei colpi incessanti dell' austerità negli ultimi sette anni, dettata dai creditori come rimedio per tutti gli anni di cattiva gestione finanziaria, culminato in tre salvataggi internazionali.
I pensionati sono stati particolarmente colpiti. Le riforme includono aumenti fiscali, tagli alle pensioni, così come la privatizzazione dei beni pubblici: austerità impopolari. Saranno giuste? Nikos Saslov, funzionario pubblico che andrà in pensione il prossimo anno ha detto alla Reuters: "E' possibile che io debba pagare la stessa imposta immobiliare come un ricco uomo d'affari?".
"Se il governo greco è di sinistra, allora io sono Sophia Loren", gli ha risposto un uomo con i capelli pepe e sale. Ed è già autunno inoltrato, in tutti i sensi, a Roma e ad Atene.
Doriana Goracci
Galleria foto 3 ottobre 2016
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