Πέμπτη 13 Οκτωβρίου 2016

Grecia, imminente rinvio in Turchia di un rifugiato siriano

Rifugiati | N., un rifugiato siriano di 21 anni, rischia di essere rinviato in Turchia nei prossimi giorni. Potrebbe essere il primo dall’entrata in vigore dell’accordo del 18 marzo tra Ankara e l’Unione europea.
N. è il fratello maggiore di una famiglia di otto fratelli e sorelle.
Ha raccontato ad Amnesty International che in Siria stava studiando per diventare un infermiere, ma ha dovuto interrompere tutto a causa della guerra. Ha lasciato il suo paese il 9 giugno 2016 ed è riuscito ad entrare in Turchia solo dopo quattro tentativi.Durante i suoi primi due tentativi è stato arrestato e picchiato prima di essere rimandato in Siria. Al terzo, il gruppo con il quale si trovava è stato attaccato da una banda armata che ha ucciso 11 di loro. L’ultima volta ce l’ha fatta: è rimasto in Turchia per 45 giorni, durante i quali è stato aggredito due volte dai contrabbandieri e dai ladri.
N. ha presentato domanda d’asilo alle autorità greche il 4 agosto, poco dopo il suo arrivo dalla Turchia sull’isola di Lesbo. La domanda è stata dichiarata irricevibile, sia in primo grado sia in appello, come avevamo raccontato qui, sulla base del fatto chela Turchia è un “paese terzo sicuro”.
Il 14 settembre il Consiglio di Stato, la più alta corte amministrativa della Grecia, ha emesso un ordine provvisorio di sospensione dell’espulsione, che però rischia di essere annullato in tempi brevi.
La Turchia non è affatto un paese sicuro nel quale rinviare i richiedenti asilo ed i rifugiati. La stragrande maggioranza dei richiedenti asilo e dei rifugiati non ha i mezzi per mantenersi e non riceve alcun sostegno statale. Di conseguenza, molti rifugiati si trovano in stato di indigenza e vivono in condizioni spaventose. Gli osservatori indipendenti non hanno accesso ai centri chiusi nei quali le persone rinviate in Turchia vengono condotte.
Sono stati infine denunciati numerosi casi di rimpatrio verso quelle stesse zone di guerra (Siria, Iraq e Afghanistan) da cui i richiedenti asilo erano arrivati in Turchia.
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