A partire dalla sera della Domenica delle Palme, si cominciano le αγρυπνιές, letteralmente la parola “agrìpnies” andrebbe tradotta con “veglie”, ma in realtà ci si riferisce al fatto che la messa serale verrà spostata di un’ora più avanti rispetto al resto dell’anno. Questa modifica di orario delle liturgie serali perdurerà per tutta la Settimana Santa.
Il periodo pasquale per i cristiani ortodossi della Grecia, e quindi per i cretesi, comincia dal “Sabato di Lazzaro”, una settimana prima della Resurrezione di Cristo, e termina il venerdì dopo Pasqua . La settimana dopo Pasqua è conosciuta come “Settimana di Festa”. Ancora oggi le scuole sono chiuse in questi sette giorni che seguono le celebrazioni pasquali.
Si comincia così anche a Creta, ad entrare nello spirito della Pasqua già dal sabato dedicato alla resurrezione di Lazzaro di Betania, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa copta. Antica usanza di questo giorno, ormai perduta se non in piccolissimi paesi, l’andare di porta in porta cantando una canzone augurale tradizionale e tenendo in mano dei cestini ornati di fiori e icone del santo. Nei cesti, come apprezzamento degli auguri ricevuti, venivano depositati piccoli doni: uova fresche, olio, raramente denaro.
Il giorno successivo, che anche per i cattolici corrisponde alla Domenica delle Palme, ci si reca in chiesa al mattino per ricevere dalle mani del prete una croce fatta di foglie di palma (βάια – vàia). Attaccate dietro alla porta d’ingresso di casa, queste croci proteggono simbolicamente da ogni sorta di negatività e di nemici. Insieme alla foglia di palma intrecciata a formare una croce, che le donne del paese preparano nel pomeriggio del sabato, si riceve in alcune chiese anche un rametto di ulivo benedetto; in casa troverà posto nella nicchia in cui si conservano le icone, le foto delle persone care decedute e il lumino ad olio tenuto sempre acceso.
I primi tre giorni della Settimana Santa trascorrono senza che accada niente di speciale. La mattina del Giovedi Santo però iniziano i veri e propri preparativi per la Pasquma occupazione per le casalinghe, solitamente affiancate dai più giovani della famiglia, la colorazione delle uova sode nel rosso che simboleggia il sangue di Cristo morto per noi sulla Croce. Una volta si usavano le foglie di diverse piante, rape e cipolle rosse, ora le bustine di colorante alimentare; il fascino delle decine di uova dal guscio rosso e lucidate con una goccia di olio di oliva, resta invariato. Nello stesso giorno le ragazze più giovani si riuniscono nel cortile della chiesa o in una casa per realizzare una grande corona di fiori freschi con cui ornare, alla sera, Gesù Crocifisso esposto nella chiesa.
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