Il gasdotto East-Med potrebbe, nei prossimi anni, rischiare di non vedere la luce.
Ideato dai governi di Grecia, Cipro e Israele per deviare verso l’Europa continentale l’oro blu estratto dai giacimenti Tamar e Leviathan, nell’offshore dello Stato ebraico e nei pozzi ciprioti, il gasdotto rischia di andare a sbattere contro le contingenze dettate dalla crisi energetica legata alla pandemia in corso e le evoluzioni geopolitiche del Mediterraneo.
Le ultime settimane hanno segnato nel profondo le economie del bacino del Mediterraneo e i mercati energetici, colpiti da gravi fluttazioni nei prezzi del petrolio e del gas naturale. Al contempo, il trio Israele-Grecia-Cipro soffre il protagonismo strategico della Turchia di Recep Tayyip Erdogan, intenta a giocare su più tavoli. Ankara si muove con cinismo e sagacia in Libia, aumenta la pressione su Cipro, ritenuta l’anello debole del terzetto, a maggio è riuscita a indurre Eni, Total e ExxonMobil a sospendere per un anno le attività di trivellazione nelle acque cipriote conteste tra Nicosia e lo Stato-fantoccio turco di Cipro Nord, difende le rotte del gas di TurkStream e immagina un ruolo da protagonista nelle rotte del gas.
https://it.insideover.com/economia/verso-il-fallimento-del-progetto-eastmed.html
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