Il premier della Grecia, Kyriakos Mitsotakis, ha dichiarato, durante il Forum economico di Delfi, che Atene e Ankara concordano sull’essere in disaccordo, ma che in tali occasioni si può far ricorso alla Corte di arbitrato internazionale all’Aia.
È quanto rivelato, venerdì 12 giugno, dal quotidiano ellenico, Ekathimerini, il quale ha altresì specificato che le dichiarazioni di Mitsotakis sono giunte in riferimento alla disputa relativa all’accordo sulla definizione dei confini marittimi che la Turchia aveva siglato con la Libia lo scorso 27 novembre.
In tale occasione, il presidente del Consiglio presidenziale del governo tripolino, Fayez Al-Sarraj, ed il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, avevano firmato alcuni memorandum d’intesa relativi alla cooperazione in materia di sicurezza e al settore marittimo. A causare tensioni è il memorandum siglato in ambito marittimo, il quale, sottolinea Reuters, definisce i confini marittimi tra Libia e Turchia anche nei pressi dell’isola greca di Creta. Tale isola, a detta di Ankara, non dispone di piattaforma continentale, ma solo di acque territoriali, motivo per cui è stato possibile definire i confini delle acque intorno a Creta. La Grecia, invece, da parte sua, considera l’accordo siglato tra Libia e Turchia una “palese violazione del diritto internazionale”.
In virtù di del Memorandum siglato con la Libia, lo scorso 30 maggio, Ankara aveva pubblicato in Gazzetta ufficiale i 24 blocchi per cui la compagnia petrolifera di Stato turca, la TPAO, aveva richiesto la licenza per avviare le esplorazioni energetiche. Insieme al disegno delle aree di competenza, in Gazzetta è stata inserita anche la richiesta da parte ella TPAO di condurre esplorazioni in tutti i blocchi occidentali della mappa, i quali si trovano nei pressi delle isole della Grecia. La pubblicazione dei blocchi in Gazzetta ufficiale confermava le intenzioni della Turchia di portare avanti l’implementazione dell’accordo siglato lo scorso 27 novembre con la Libia, nonostante le Nazioni Unite non abbiano ancora approvato i confini marittimi decisi dai due Paesi.
In risposta, Atene aveva dichiarato di ritenere evidenti le intenzioni di Ankara di sfidare la propria sovranità territoriale della Grecia nelle acque delle proprie isole, mentre la Turchia aveva ribadito che le aree per cui la compagnia petrolifera di Stato di Ankara ha richiesto la licenza di esplorazione fanno parte della piattaforma continentale turca definita dalle Nazioni Unite.
In merito a tale vicenda, Mitsotakis ha dichiarato, l’11 giugno, che se la Turchia sta valutando di violare i diritti sovrani della Grecia, Ankara subirà una reazione da parte dell’intera Europa, oltre che di Atene. Ciò, secondo il premier ellenico, deriva dal fatto che essendo la Grecia uno Stato membro dell’UE, le sue preoccupazioni in materia di sicurezza rientrano in quelle dell’UE stessa. In tale contesto, ha ribadito Mitsotakis, quando Atene difende i suoi confini, lo fa contemporaneamente in difesa dei confini dell’UE. In linea con ciò, il premier di Atene ha sottolineato che la disputa con la Turchia non appartiene soltanto alla Grecia, ma all’intera Unione europea.
https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/06/12/grecia-pronta-portare-allaia-la-disputa-la-turchia/
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