Mediterraneo è un film del 1991, diretto da Gabriele Salvatores, con Diego Abatantuono, Claudio Bigagli e Giuseppe Cederna, ispirato e liberamente tratto dal romanzo Sagapò di Renzo Biasion.
La pellicola ha vinto il premio Oscar per il miglior film straniero nel 1992.
Nel giugno 1941, otto militari italiani sbarcano su una piccola isola dell'Egeo, con il compito di stabilirvi un presidio. L'isola appare deserta in quanto è stata parzialmente abbandonata dalla popolazione greca dopo aver subito la precedente sanguinosa occupazione tedesca. I soldati, comandati dal tenente Raffaele Montini, un insegnante di latino e greco al ginnasio appassionato di pittura, si rivelano assolutamente inadatti all'attività militare e presto, sfruttando l'isolamento geografico, l'impossibilità di comunicare con il comando dovuta alla radio rotta e l'apparente solitudine dell'isola, incominciano tutti a dedicarsi ad attività del tutto estranee alla guerra, compreso il sergente maggiore Nicola Lorusso, l'unico di loro che aveva già combattuto seriamente e si era guadagnato il grado nella campagna d'Africa. Completano il quadro di varia umanità due fratelli originari delle Alpi venete, Libero e Felice Munaron, i quali scelgono di restare nella parte alta dell'isola, a loro più familiare, dove poi conosceranno una giovane pastorella con la quale faranno entrambi l'amore fino a metterla incinta. A questi si aggiunge Eliseo Strazzabosco, contadino di bassa estrazione, inseparabile dalla sua asina Silvana: sarà uccisa involontariamente dai suoi commilitoni, e al termine della sua permanenza nell'isola porterà con sé un asino: Garibaldi, a cui si era affezionato.
La popolazione presente sull'isola, composta esclusivamente da donne, vecchi, bambini e da un prete ortodosso, sfuggiti alla deportazione che i tedeschi avevano inflitto ai maschi adulti, compare all'improvviso uscendo dai nascondigli nei quali si era rifugiata nel corso dello sbarco degli italiani. Gli isolani hanno avuto modo di osservare di nascosto quei soldati e hanno compreso che sono ben diversi dai tedeschi, che stavolta per loro non ci sono pericoli e che si può tentare una collaborazione. L'isola si rianima di un'umanità nuova, con la quale il gruppo di soldati stringe diverse forme di legame e di sodalizio. Inoltre il prete chiede al tenente Montini di restaurare gli affreschi della chiesa ("Gratis, naturalmente") sfruttando le sue abilità pittoriche, che ha notato mentre il professore stava dipingendo il ritratto di uno degli abitanti dell'isola.
Un giorno sull'isola approda il turco Aziz, il quale, la sera stessa, offre agli italiani il fumo dell'oblio. Durante la notte, approfittando dei postumi della festa, Aziz ruba armi, soldi ed orologi ai militari. Con la scusa del furto degli effetti personali e la radio da tempo inutilizzabile, per i militari italiani la vita scorre tranquilla, animata solo dalle vicende personali, lunghe partite a calcio, e dalle frequentazioni a casa della bella Vassilissa, la prostituta dell'isola, che si pone al servizio del plotone intero. La vita da soldati e le relative gerarchie diventano via via un pallido ricordo.
Un giorno, tre anni dopo lo sbarco dei soldati, un aereo da ricognizione italiano è costretto a compiere un atterraggio d'emergenza sull'isola. Il pilota è il tenente Carmelo La Rosa, il quale, esterrefatto, comunica ai soldati ciò che è avvenuto in Italia negli ultimi tempi: la caduta del fascismo, l'8 settembre, la fondazione della RSI e l'armistizio con gli anglo-americani firmato dall'Italia. Per i soldati quindi si pone il problema del rientro in patria.
Di Vassilissa finisce per innamorarsi profondamente l'attendente Antonio Farina, impacciato soldato, con la passione per la letteratura e la poesia, che finisce col rivendicare il suo sentimento verso la ragazza e farla diventare la sua fidanzata; il tempo a sua disposizione lo trascorreva inizialmente solo parlando con lei, ma dopo aver fatto l'amore per la prima volta, intima a tutti gli altri di non avvicinarsi a lei minacciandoli col fucile. Farina sposa Vassilissa nella chiesa affrescata da Montini (che ha riprodotto negli affreschi i volti di tutti i suoi compagni), ma durante la cerimonia succede un fatto che sembra calare un'ombra sul legame dei due: dopo aver bevuto insieme, Farina deve rompere, lanciandolo a terra, il bicchiere di vetro, gesto simbolico per suggellare la loro unione, ma il bicchiere urta una pedana di legno e rimane intero. Allora Lorusso, nell'immobilità generale, esce dal banco e rompe il bicchiere pestandolo col suo scarpone: un presagio di quello che Lorusso farà, permettendo a Farina di restare sull'isola.
Durante quella che sembra una delle ultime sere nell'isola, in attesa del ritorno in patria, il soldato Luciano Colasanti confessa a Lorusso di essersi innamorato di lui.
Alla fine tutti tornano a malincuore in Italia a bordo di una motobarca inglese, eccetto Farina, che, per poter rimanere con Vassilissa, diserta e si nasconde in un barile di olive con la complicità di Lorusso, che finge di averlo cercato senza riuscire a trovarlo: il soldato Corrado Noventa, preso da una irrefrenabile smania di tornare in Italia dalla moglie, aveva già abbandonato l'isola su una barca a remi.
Molti anni dopo il professor Montini, ormai invecchiato, accetta l'invito di Farina a recarsi di nuovo sull'isola. Il turismo di massa ha ormai stravolto la piccola isola greca e il tenente, dopo avere reso omaggio alla tomba di Vassilissa, torna a trovare Farina, insieme al quale Montini trova a sorpresa il sergente Lorusso, che, deluso dell'Italia del dopoguerra, nella quale non si è affatto compiuto quel processo di rinnovamento in cui lui sperava fortemente, aveva scelto molti anni prima di tornare sull'isola e ricongiungersi a quel compagno d'armi dal quale un tempo sembravano dividerlo tante cose.
https://it.wikipedia.org/wiki/Mediterraneo_(film)
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