By Margaret Doody, Rosalia Coci (Translator), Emanuele Ronchetti
(Notes)
Senza
Aristotele niente Sherlock Holmes. È questa, verosimilmente, l'idea alla base
di questo giallo investigativo.
Il metodo
del tipo di detective alla Sherlock Holmes - di enumerare indizi, trarne
ipotesi, dedurne nuovi particolari, sino alla spiegazione del delitto e la
scoperta conseguente del colpevole - non sarebbe stato possibile se non
applicando il metodo dimostrativo della logica aristotelica al crimine.
Stefanos, un simpatico giovanetto dell'Atene del IV secolo, dunque, guidato
dallo Stagirita che non si muove di casa come Nero Wolfe, indaga
sull'assassinio di un ricco oligarca, di cui è accusato ingiustamente il
cugino, esule per un precedente errore. Al primo omicidio, ne segue un secondo,
e tra colpi di scena, travestimenti, testimonianze reperite avventurosamente,
Aristotele alla fine scioglie l'enigma e consente al giovane di smascherare il
vero assassino. Ma Aristotele detective è qualcosa di più dello stratagemma
curioso per un giallo giudiziario e dimostrativo di taglio classico e denso
intreccio. È una specie di esperimento. La scrittrice, Margaret Doody, studiosa
di letteratura comparata in una università americana, e convinta di una certa
ipotesi sulla nascita del genere romanzesco, vi ha voluto provare
l'adattabilità del mondo della Grecia antica (ricostruito con fedeltà
filologica e storica) alle emozioni, alle psicologie, alle peripezie del
romanzo moderno.
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