La sterminata pubblicistica sugli argomenti al centro di questo lavoro, quasi sempre di altissimo livello scientifico, avrebbe dovuto far desistere chiunque, non accademico, dall'affrontarli. La passione per l'archeologia e la storia antica, però, unita alla curiosità di andare in giro e toccare con mano quanto resta della documentazione materiale greca, hanno spinto l'Autore ad insistere nel tentativo di rendere leggibili argomenti di così rilevante importanza per la storia dell'Occidente.
Del mondo greco, di come nasce e si sviluppa, di quel che ha prodotto sul piano filosofico, letterario, politico, conosciamo tutto, un po' meno sappiamo degli autori (architetti, maestranze, artisti) e soprattutto della tecnologia che questi utilizzarono per alzare mura imponenti, costruire tombe grandiose, edificare templi di grandi dimensioni, godibili ancora oggi anche sul piano estetico.
Templi e fortificazioni in Grecia e in Magna Grecia, con un apparato fotografico realizzato dallo stesso Autore che non ha precedenti se non in poche altre pubblicazioni, si apre raccontando di come, tra IX e VII sec. a. C., prende il via la costruzione dei templi in legno prima, in pietra successivamente e di come, attorno ai primi secoli dell'era cristiana (IV-V), vengono forzosamente abbandonati, distrutti, pochissimi, fortunatamente, riutilizzati.
Nella seconda parte del volume non meno suggestiva dell'architettura templare, si propone una descrizione della civiltà micenea, delle fortificazioni, delle città e delle necropoli realizzate tra XV e XIII sec. a. C., prima, cioè, che quella cultura, inspiegabilmente, scomparisse. In questa parte del volume un po' di spazio viene riservato alla presenza delle costruzioni megalitiche dell'Italia centrale (Alatri, Arpino, Ferentino) e alle fortificazioni, ad imitazione di quelle greche, del IV secolo costruite in Puglia dai Messapi e dai Peuceti (Manduria, Vaste, Muro Leccese e altre).
Del mondo greco, di come nasce e si sviluppa, di quel che ha prodotto sul piano filosofico, letterario, politico, conosciamo tutto, un po' meno sappiamo degli autori (architetti, maestranze, artisti) e soprattutto della tecnologia che questi utilizzarono per alzare mura imponenti, costruire tombe grandiose, edificare templi di grandi dimensioni, godibili ancora oggi anche sul piano estetico.
Templi e fortificazioni in Grecia e in Magna Grecia, con un apparato fotografico realizzato dallo stesso Autore che non ha precedenti se non in poche altre pubblicazioni, si apre raccontando di come, tra IX e VII sec. a. C., prende il via la costruzione dei templi in legno prima, in pietra successivamente e di come, attorno ai primi secoli dell'era cristiana (IV-V), vengono forzosamente abbandonati, distrutti, pochissimi, fortunatamente, riutilizzati.
Nella seconda parte del volume non meno suggestiva dell'architettura templare, si propone una descrizione della civiltà micenea, delle fortificazioni, delle città e delle necropoli realizzate tra XV e XIII sec. a. C., prima, cioè, che quella cultura, inspiegabilmente, scomparisse. In questa parte del volume un po' di spazio viene riservato alla presenza delle costruzioni megalitiche dell'Italia centrale (Alatri, Arpino, Ferentino) e alle fortificazioni, ad imitazione di quelle greche, del IV secolo costruite in Puglia dai Messapi e dai Peuceti (Manduria, Vaste, Muro Leccese e altre).
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