Δευτέρα 30 Μαΐου 2016

Lazzaretti veneziani in Grecia

Un interessante appuntamento con la cultura, per conoscere più da vicino i lazzaretti veneziani in area greca, i luoghi destinati ad accogliere le persone contagiate dalla peste e le navi commerciali sospettate di essere portatrici dell'epidemia.
Il termine lażżarétto fu fondato nel Quattrocento quale estensione del nome dell’isola veneziana di Santa Maria di Nazareth, anticamente denominata  anche Nazarethum, conosciuta oggi comeLazzaretto Vecchio per distinguersi dal nuovo istituito più di 40 anni dopo. I lazzaretti, nel veneziano se ne contano due, vennero istituiti dalla Repubblica di Venezia quale forma di prevenzione sanitaria, tutela dei commerci e salvaguardia dalla diffusione delle epidemie provenienti soprattutto dalle terre orientali, con le quali Venezia intratteneva costanti relazioni commerciali. Oggi con questo termine viene intesa quella tipologia di ospedale contumaciale dove vengono collocati, in isolamento, pazienti incurabili o ammalati contagiosi.
Il Lazzaretto Vecchio — la cui denominazione pare possa essere stata condizionata anche dal lebbroso Lazzaro narrato nella parabola evangelica — venne costruito nel 1423 divenendo il primo lazzaretto al mondo sorto per isolare gli appestati e per ridurre il rischio di contagio. Tra maggio e ottobre 2015 sono state organizzate 5 aperture straordinarie dell'isola — una al mese escluso agosto — per sensibilizzare l'opinione pubblica sul destino dell'isola quale futuro museo e bene comune (prossime visite guidate: 20 settembre e 18 ottobre 2015). Il Lazzaretto Nuovo, invece, venne eretto nel 1468 per volere del Senato della Repubblica sull'isola della Vigna Murata per organizzare le quarantene; al suo interno, infatti, le navi, provenienti dal mediterraneo e sospettate di esser portatrici dell'epidemia, venivano messe in quarantena sull'isola, l'equipaggio veniva ospitato in particolari celle di isolamento e seguito da un adeguato impianto sanitario mentre le merci venivano inserite in grandi spazi coperti da tettoie dove venivano igienizzate attraverso l'uso di erbe aromatiche.
Il modello sanitario adottato dalla Serenissima venne velocemente applicato anche nei principali porti commerciali, creando in tutto il mediterraneo strutture portuali di isolamento e di espurgo, necessari per rendere maggiormente efficace il livello di protezione dalle malattie infettive provenienti dal mare. Queste misure scrissero un'importante pagina di storia avendo anticipato di molti secoli forme di organizzazione internazional quali l'OMS o la CEE. Oltre ai principali porti italiani, a quelli di Malta e di Marsiglia, anche la Grecia venne coinvolta in questo pregevole progetto di prevenzione sanitaria, che l'Archeoclub di Venezia — sede veneziana dell’Archeoclub d’Italia, Ente Morale riconosciuto che opera nel campo dei Beni Culturali — ha voluto studiare e censire tutti i luoghi nei quali vennero realizzare queste opere.
Lunedì 14 settembre 2015 a Castello 3412 - Ponte dei Greci, presso l'Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia che ha collaborato all'iniziativa insieme all'Università di Atene – Dipartimento di Studi Storici e Archeologici, saranno presentati i risultati delle ricerche effettuate sui lazzaretti veneziani in area greca dall'Archeoclub di Venezia, illustrando l’influenza della città dominante sui possedimenti ellenici, la storia sanitaria e quella sociale, le rotte e i rapporti che determinarono l’economia internazionale e locale nei secoli compresi tra il XVI e il XVIII. Per il progetto sono stati effettuati studi d’archivio, analizzati documenti antichi e nello specifico i carteggi tra Priori dei vari Lazzaretti e il Magistrato alla Sanità, e consultato progetti di costruzione e di restauro delle strutture sanitarie realizzate dalla Serenissima nelle località del Mediterraneo (isole Ionie, il Peloponneso, Candia).
L'esito del lavoro, co-finanziato dalla Regione del Veneto, comprende, oltre al convegno di lunedì 14 settembre, un'escursione in laguna alle isole dei lazzaretti veneziani per martedì 15 settembre 2015 aperta, su prenotazione, a coloro che parteciperanno all'incontro pubblico.


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