«Nessuno
turco in Morea, neanche in tutto il mondo.»
Theodoros
Kolokotronis (in greco: Θεόδωρος Κολοκοτρώνης; Ramavouni, 3 aprile 1770 –
Atene, 15 febbraio 1843) è stato un militare, condottiero e patriota greco.
Figlio di Konstantinos Kolokotronis patriota greco caduto nell'assedio di Kastania, Theodoros discendeva da una famiglia di armatori e clefti del Peloponneso. Divenuto capitano di vascello a soli 17 anni, allo scoppio della Guerra d'indipendenza greca (1821-1830) contro l'Impero Ottomano, comandante stimatissimo, riuscì a conquistare Kalamata, vinse i Turchi a Valtetsi e, il 23 settembre 1821 espugnò la piazzaforte di Tripoli.
Nominato,
per questi successi, generale dal governo provvisorio greco, Kolokotronis
riportò il suo più grande successo nel luglio 1822, con la sconfitta
dell'esercito ottomano guidato da Mahmud Dramali Pasha a Dervenakia, che fermò
l'avanzata nemica nel Peloponneso. Nel 1825, dopo un breve periodo di prigionia
a causa dello scoppio di una guerra civile interna, fu promosso comandante in
capo delle forze greche del Peloponneso, di fronte all'entrata in guerra
dell'Egitto a fianco del sultano di Costantinopoli.
Non potendo
però disporre di forze armate sufficienti, Kolokotronis evitò le battaglie in
campo aperto e si diede alla guerriglia, cosa che tuttavia danneggiò
enormemente l'invasore turco. Nel 1832, dopo il trattato di Adrianopoli, che
concedeva l'indipendenza alla Grecia, e l'assassinio del capo del governo
provvisorio, Giovanni Capodistria, il patriota greco entrò in conflitto con il
successore di questi, Ioannis Kolettis, fatto che condusse ad un'altra guerra
civile, terminata solo con l'arrivo del nuovo re di Grecia, designato dalle
altre potenze europee, Ottone I, giunto a Nauplia nel gennaio 1833. Ritiratosi
dalla politica, Kolokotronis si sistemò ad Atene a vita privata, morendo il 15
febbraio 1843, pochi mesi prima della concessione della Costituzione da parte
del re greco.
Fece parte
della Massoneria.
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