Il 4, 5 e 7
aprile
Gli scontri
'familiari' tra Zeus e Era, le continue lagnanze per le malefatte di Eros, i
pettegolezzi tra Dioniso, Ermes ed Apollo resistono alla sfida del tempo?
Lucia Baldini, 03-04-2018
Sembra proprio di sì, a giudicare dal successo dei Dialoghi degli dei, firmato
dal gruppo pisano I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica, che approda, dopo
una lunga serie di fortunate repliche, anche al Piccolo Teatro Mauro Bolognini
sabato 7 aprile (ore 21), a conclusione della stagione di prosa 2017/2018.
Lo
spettacolo, un esilarante mix di riflessione e divertimento, vede in scena
Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano e Giulia Solano;
due le ulteriori matinées (4 e 5 aprile, ore 10,15), riservate agli studenti di
“A scuola di Teatro”, il progetto di formazione e orientamento al teatro,
curato dall’Associazione Teatrale Pistoiese, che anche quest’anno ha visto una
grande partecipazione degli istituti di Pistoia e provincia, registrando oltre
4000 presenze.
La fortuna
di Luciano – scrittore e retore greco, di origine siriane, nato a Samosata nel
125 d.C. – è legata soprattutto alla serie dei cosiddetti Dialoghi degli dei:
un divertissement squisitamente letterario, in cui l’autore, attingendo dal
patrimonio del mito, offre una rappresentazione originale, ironica,
sorprendentemente quotidiana della cosmogonia classica. Gli scontri ‘familiari’
continuando, quindi, a farci sorridere, ergendosi anzi a topos di molti
meccanismi che animeranno poi la commedia moderna.
Due Premi
Ubu, I Sacchi di Sabbia (di cui l’Associazione Teatrale Pistoiese ha coprodotto
il divertente “I 4 moschettieri in America”) e Massimiliano Civica, si
interrogano dunque sul senso profondo della parola “intrattenimento”, alla
divertita ricerca di forme desuete per “passare il tempo”.
In questo
allestimento gli Dei sono atterrati in una classe di un ginnasio, diventando
oggetto concreto delle spietate interrogazioni con cui un’austera insegnante
tormenta due suoi allievi. Seduti ai loro banchi di scuola e con i calzoni
corti, i due maturi studenti, interrogati su tresche e malefatte degli
immortali, sperimentano sulla propria pelle le ingiustizie della scuola,
preludio alle future ingiustizie della vita….
Prevendita
spettacolo 0573 991609 – 27112 www.teatridipistoia.it, www.boxol.it
HANNO
SCRITTO DELLO SPETTACOLO…
“Zeus? Un
sottaniere ma anche un inseguitore di ragazzini. Sua moglie Era? Una gelosona
ma anche una traditrice di suo. Il fanciullo Ganimede? Un furbone pronto a
servirsi di donne e uomini cotte/cotti di lui. Per non parlare degli altri dei,
in tutto e per tutto degni della loro coppia regale. È un ben strano mondo
quello che, in nome della loro “paideia“ cioè educazione, due ragazzotti in
divisa da collegio si trovano a indagare e sul quale devono essere pronti a
rispondere a “mitraglia”, complice Luciano di Samosata, vissuto nel II secolo
dopo Cristo, alle domande insidiose di un’occhialuta prof. vagamente isterica.
Il divertentissimo spettacolo Dialoghi degli dei, nato dal rapporto fra
Massimiliano Civica e il gruppo pisano I sacchi di sabbia, racconta con
gradevole ironia e scatenata improntitudine di quanto avviene lassù sulle cime
dell’Olimpo fra quelli che dovrebbero essere gli esempi di virtù e saggezza per
i mortali.
L’idea è
quella di ambientare la storia ai giorni nostri e così gli spettatori sono
sistemati di fronte a una scena minima – due banchi, una cattedra – dove i due
allievi Carbone e Parrotto vivono il loro dramma di scolari poco ricettivi o
furbi. A separarli dalla cattedra dove sta seduta la loro insegnate ci stanno –
in costumi che citano la Grecia – Zeus ed Era, i veri responsabili delle loro
tribolazioni. (…) Ecco che inizia il rito quotidiano con l’insegnante che,
penna in mano e registro aperto, pone domande ai due allievi, costringendoli a
tentare di farsi le scarpe uno con l’altro. Saranno solo due gli allievi ma la
tipologia della scelta ci permette di entrare dentro il senso di questo
spettacolo. C’è l’allievo Parrotto (Enzo Iliano) sempre pronto ad alzare la
mano per rispondere, al quale fioccano continuamente otto, ma che quando si
troverà chiamato all’improvviso, farà scena muta. E c’è la vittima sacrificale,
lo scolaro Carbone (Gabriele Carli) meno veloce nella risposta che, magari, non
sa e che colleziona una invidiabile sfilza di due. Tra la professoressa (Giulia
Solano) e i due allievi ci sono Zeus ed Era (Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo)
mani sugli occhi quando si estraniano dalla storia, ma molto duri quando le
risposte sono sbagliate, soprattutto Zeus che è pronto a una serie di “zot” in
diverse parti del corpo.
Sotto
l’apparente gioco, dunque, lo spettacolo di Civica e dei Sacchi di sabbia è una
critica piena di ironia al nozionismo, alle inestirpabili “preferenze” degli
insegnanti verso i loro prediletti. Ma non ci fa la lezione, ci diverte invece
grazie alla bravura degli interpreti, ai loro tempi giusti, alla loro
coinvolgente fisicità.”
(Maria
Grazia Gregori, Delteatro.it)
“È
impossibile smettere di ridere con i Dialoghi degli dei, una rilettura del
testo di Luciano di Samosata del II sec. d.C. (…). Sul palco divinità greche e
scolaretti dei nostri giorni, in un esilarante mix di riflessione e
divertimento. Gli ingredienti sono la nota ironia dei Sacchi di Sabbia – il
gruppo pisano premiato con l’Ubu nel 2008 – e la loro ricerca di nuovi
linguaggi, che qui trova nel regista Massimiliano Civica un compagno di viaggio
d’eccezione. Anche lui è fresco di Ubu, per la sua regia di Alcesti
all’Ottagono delle Murate, un lavoro certo ricco di spunti di riflessione ma
anche assai arduo da seguire. Ora Civica e i Sacchi (…) si inventano un’idea
tanto semplice quanto efficace: siamo a scuola, e una maestra dalla voce
perfettamente impostata (Giulia Solano), interroga due scolaretti sulle
divinità greche. Seguono sketch sull’allievo prediletto che prende sempre
“otto” pur facendo scena muta (Enzo Illiano), e sul povero Carbone che anche se
sa tutto non si stacca dal suo “due” (Gabriele Carli). In questa cornice
s’incastrano i dialoghi delle divinità (Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo), che
nel testo di Luciano sono perfettamente umani e parlano di gelosie e
tradimenti. Qui, per di più, hanno uno spiccato accento pisano, e rendono il
testo ancor più vivo e colorito. Tutti siedono schierati davanti al pubblico:
al centro gli dei, ai due lati scolari e maestra. Nessuno si muove mai, eppure
il ritmo scorre perfettamente. (…) Niente musiche, niente proiezioni, niente
giochi di luci. Solo gli attori e il testo. Eppure segui con le lacrime agli
occhi e ti porti a casa anche qualche (semplice) riflessione. E quella
famigerata vicinanza del mondo greco, che poi però non è sempre vera, qui si fa
concreta. Ecco allora la loro omosessualità o le gravidanze e i parti di Zeus,
ancor più avanti delle nostre più spericolate chirurgie. E non mancano riferimenti
meta-teatrali, per ironizzare sul vecchio realismo di Stanislavskij e parlare
di un teatro dove basta la fantasia e non servono orpelli. In questi Dialoghi,
il gioco funziona perfettamente.”
(Gherardo Vitali Rosati, “Corriere
Fiorentino”)
“L’allestimento
di Civica usa oggetti scenici ordinari: una pesante, squadrata, cattedra
lignea, dietro di cui siede una prof (Giulia Solano) algida e arcigna; un banco
ultravintage di legno scuro, con dietro due scolari dallo sguardo surreale
(Gabriele Carli ed Enzo Iliano) in uniforme stile polizia sudafricana, con
pantaloni corti, camicia bianca, gilet scuro. Tra cattedra e banco, avvolti
nelle proprie tuniche bianche dai finimenti dorati, Giovanni Guerrieri nei
panni di uno Zeus toscanaccio, e Giulia Gallo, che dà corpo a Era e ad altre
divinità.
Il
canovaccio è semplice: la professoressa interroga gli allievi sulle divinità
greche. Queste, di quando in quando, prendono la parola e duettano tra di loro.
È una finzione disincantata. Ne scaturisce una vera e propria parodia di una
scuola come topos senza tempo, repertorio svitato di difetti mai tramontati:
interrogazioni a sorpresa, studenti catalogati, voti appiccicati come stigmi,
ingiustizie e pregiudizi accettati con fatalismo. C’è lo studente iellato considerato
asino a prescindere; c’è lo studente fortunato e belloccio, che gode d’impunità
altrettanto a prescindere. Ma c’è anche la capacità degli attori di sedurre
attraverso la narrazione: storie di circa duemila anni fa mantengono intatta la
propria freschezza. In mezzo ci sono gli dei, collocati in una dimensione che
più materiale non si può. Sono figure traghettate dal cielo sulla terra, eroi
strambi ricondotti a proporzioni umane. È un mix di paideia ed ethos, di belle
pagine di letteratura e buoni narratori. Basta un’ora, e s’impara tutto o quasi
di personaggi come Zeus, Poseidone, Era, Ganimede, Issione, Hermes, Efesto,
Apollo, Dioniso. Canto a cappella, ironia soft, citazioni come tormentoni da
Renato Zero ed Eros Ramazzotti, rendono ancora più sapido lo spettacolo.
Le piccole
vanità umane sono mitigate da un umorismo aereo in cui abbondano i paradossi e
coesistono gli opposti. Sono dipinte situazioni quotidiane. Ridendo, si esprime
una critica beffarda verso la cosmogonia greca, ma anche verso una scuola che
si erge a metafora della vita e invece è solo una carrellata di volti pedanti.
Eppure qui lo studente preso di mira accetta le ingiustizie con indulgenza,
rassegnato alle piccole evitabili miserie umane.
Nel
linguaggio risalta un’eleganza degna della migliore letteratura. Non mancano
elementi dadaisti in quest’umorismo dai moduli drammaturgici brevissimi, alla
Campanile, con dialoghi fulminanti, gag istantanee, procedimenti sintetici e
dinamici. È anche teatro dell’assurdo alla Ionesco, ma tremendamente rapido,
così da accentuare i caratteri di simultaneità, alogicità e irrealtà, con
sintesi mute affidate a battute-lampo, senza didascalie né ripensamenti.
A
quest’umorismo non mancano l’associazione irrazionale, la farneticante
affettazione di meccanismi quali il topos letterario o la locuzione d’uso
comune interpretati in senso letterale, il sillogismo bizzarro, il gioco di
annominazioni stranianti.
Pure l’estro
comico non rallenta la focalizzazione sulle storie e sui miti raccontati in
maniera coinvolgente. Allo spettatore è fornita una chiave di svelamento, così
da permettere l’ascolto partecipato e fermare gli episodi narrati nella
memoria, con piglio divertito e spassoso.”
(Vincenzo
Sardelli, “Klpteatro.it”)
I Sacchi di
Sabbia
DIALOGHI DEGLI
DEI
uno
spettacolo di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia
con Gabriele
Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano
03/04/2018
11.50
Redazione di
Met
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου