Τρίτη 10 Μαρτίου 2020

Polemiche in Grecia per l’atteggiamento della Chiesa ortodossa: i fedeli bevono un po' di vino che il sacerdote porge in un cucchiaio condiviso da tutti !!!

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Polemiche in Grecia, in quanto i medici denunciano il fatto che la potente chiesa ortodossa può continuare a celebrare le messe, indipendentemente dalle misure sanitarie.

Nell'ortodossia, il rituale di comunione prevede che i fedeli bevano un poco di vino che il sacerdote porge in un cucchiaio. Un cucchiaio condiviso da tutti ... Da qui gli avvertimenti di funzionari sanitari e medici. Al che la Chiesa ha risposto che «il vino contiene alcol e l'alcool uccide il virus», nelle parole del vescovo Ioannis di Langada, nel nord del paese.
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La Federazione dei medici ospedalieri greci ha sottolineato questa settimana che nessuna eccezione, «anche per motivi religiosi», dovrebbe essere messa in atto fra le misure prese per limitare la diffusione del virus. La Grecia conta attualmente 45 casi di coronavirus, la maggior parte dei quali tra i pellegrini che hanno viaggiato in Israele e in Egitto il mese scorso.
L'approccio della Pasqua ortodossa in aprile è il momento in cui i Greci affollano le chiese. Molte persone anziane stanno già iniziando ad andare più assiduamente. Questo è il motivo per cui molti funzionari sanitari e politici considerano pericoloso esentare la Chiesa dal divieto di grandi raduni.
Il Ministero della Salute ha bandito in particolare tutte le celebrazioni previste per il Carnevale. Ha fatto lo stesso per le riunioni al chiuso nelle tre regioni occidentali con il maggior numero di casi. Ma ha rifiutato di pronunciare limitazioni per le chiese, lasciando la responsabilità ai vescovi. «Semplicemente non è possibile chiudere le chiese o non dare la comunione» ha detto il vescovo Chrysostomos di Patrasso, una delle regioni più colpite.  «Coloro che credono nella santa comunione sanno di non avere nulla da temere, è una questione di fede», ha detto alla televisione Open TV. «Nel corso dei secoli, non ci sono mai stati casi di malattia che si sono diffuse attraverso la comunione». 
Dal punto di vista politico, le condanne sono particolarmente accese da parte del principale partito di opposizione, Syriza. «Stiamo fermando le celebrazioni del Carnevale e permettendo alle persone di venire in chiesa per bere tutti in un cucchiaio?», ha detto al parlamento l'ex ministro della Sanità Pavlos Polakis.

Il leader di Syriza, l'ex primo ministro Alexis Tsipras, ha dichiarato che non limitare la chiesa è una scelta «non scientifica, anacronistica e una minaccia per la salute pubblica».
In un comunicato diffuso il 10 marzo la Chiesa Ortodossa Greca si raccomanda:
«1. Intensificare le preghiere al Vincitore della corruttibilità e della morte, il Signore Gesù Cristo, perché preservi il suo popolo sano e salvo. A questo fine è richiesto ai vescovi metropoliti di raccomandare ai parroci che domenica prossima, la seconda della grande quaresima (15 marzo), prima del saluto finale della santa liturgia, recitino una preghiera in tutte le chiese di Grecia, per prevenire il contagio della malattia.
2) Per i fedeli della chiesa, la partecipazione alla divina eucaristia e alla comunione al calice della vita non possono diventare causa di trasmissione di malattia, perché i fedeli di tutti i tempi sanno che la partecipazione alla divina comunione, anche durante le pandemie, costituisce un’affermazione chiara dell’abbandono di sé al Dio vivente e, dall’altra parte, una manifestazione chiara dell’amore che vince tutte le paure umane, anche giustificate. … Le discussioni e le opinioni ascoltate in questi ultimi giorni in merito, fino all’eventuale interdizione dell’eucaristia, partono da un punto d’origine differente e hanno un approccio differente. Tutti quelli che partecipano del sacramento “con timore di Dio, fede e amore”,  pienamente liberi, senza alcun condizionamento, comunicano al corpo e al sangue di Cristo che diventa “rimedio di immortalità”, “per la remissione dei peccati e la vita eterna”. Senza condannare nessuno in ragione del timore e dell’inquietudine, noi confessiamo che tutti i fedeli, compiendo il dovere dell’amore nella libertà, continueranno a frequentare le nostre chiese, con la certezza che essi comunicano con la Vita e l’immortalità».

https://riforma.it/it/articolo/2020/03/10/chiese-estere-e-coronavirus-fra-buone-pratiche-e-atteggiamenti-inconsulti

http://www.settimananews.it/pastorale/virus-le-chiese-cristiane/

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