Δευτέρα 28 Οκτωβρίου 2019

Ora Juncker rivela: “Mi hanno fatto pressioni per non salvare la Grecia”


Jean-Claude Juncker  ha avuto rigurgito di coscienza. Diciamo un singhiozzo, visto l’attitudine del soggetto. Durante il suo mandato di presidente dell’esecutivo Ue ha ricevuto pressioni per non aiutare la Grecia.

22 ottobre 2019 - di Laura Ferrari

Ovviamente l’ineffabile politico lussemburghese si guarda bene di fare nomi e cognomi. Ma rivela verità inconfessabili. E non troppo sorprendenti.«Si è voluto impedire alla Commissione Europea di agire a favore della Grecia. Mi ricordo le lunghe notti con i governi Samaras, Tsipras e ora Mitsotakis, in cui abbiamo cercato di risolvere il problema greco». Lo ha detto lo stesso presidente dell’esecutivo Ue, intervenendo nella plenaria del Parlamento Europeo oggi a Strasburgo.

Juncker racconta: “Mi dicevano di farmi i fatti miei”

«Molti erano i governi che non volevano che la Commissione se ne occupasse – ha continuato Juncker – mi ricorderò sempre le telefonate di più primi ministri che mi dicevano: “Fatti gli affari tuoi. È compito degli Stati occuparsi del problema greco’. Io, invece, avevo la concezione, magari ingenua, ma giusta, che bisognava rispettare il trattato». «E il trattato – ha proseguito – dice che la Commissione deve tutelare l’interesse generale dell’Europa. E evitare la scomposizione della zona euro era nell’interesse generale: pertanto, abbiamo avuto ragione a fare quello che abbiamo fatto”. Per Juncker “noi abbiamo ridato alla Grecia la dignità che merita».

La mortalità infantile in Grecia nascosta da Fubini

Sulla Grecia è calata una cappa di censura in tutti i campi. Ricordate il vicedirettore del Corriere, Federico Fubini? «Guardando i calcoli della mortalità infantile in Grecia, mi sono accorto che con la crisi sicuramente sono morti 700 bambini in più». Ma Fubini ha preferito non divulgare il fatto.  «Ho deciso di non scrivere perché il dibattito in Italia è così avvelenato che gli anti-europei avrebbero potuto usare come una clava questa notizia». Un po’ come ha fatto Juncker. Parlano solo ora. Per dare ragione a chi queste cose le denuncia da sempre.


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