Al civico 86 di Via dei Condotti si trova l’Antico Caffè Greco, il più celebre caffè letterario della Capitale.
Fondato nel 1760 da un certo Nicola della Maddalena, deve il suo nome alle origini del suo fondatore, originario della Turchia, probabilmente della costa anatolica storicamente legata alla civiltà greca e alle sue colonie.
Si tratta di un luogo in cui si respira un’atmosfera densa di fascino, quel fascino dei tempi andati ma sempre presenti, con il suo arredamento ottocentesco che si mescola all’aroma di caffè e al profumo di storia dell’Arte. Al suo interno sono esposte infatti più di 300 opere e cimeli storici, che ne fanno un’imponente galleria e ne raccontano la lunga ed illustre storia fatta di intellettuali, letterati e grandi personalità.
Oltre ad essere il caffè più antico di Roma è anche il secondo più antico d’Italia (il primo fu il Florian di Venezia), un’Italia tra l’altro ancora molto diversa da quella che immaginiamo oggi, se si pensa che il Regno d’Italia nacque nel 1861 e che Roma entrò a farne parte solo nel 1870.
I Caffè come luoghi di Cultura
I primi caffè nascono in Europa nel ‘600 come piccole botteghe e diventano progressivamente nuclei vitali della vita cittadina. Ma è senz’altro nell’epoca dei Lumi, quando nasce anche il Caffè Greco, che essi diventano i luoghi in cui si materializza la creatività dei più fervidi ingegni.
Queste botteghe cominciano ad essere frequentate da intellettuali, artisti e letterati, divenendo luoghi di incontro, di ispirazione e di cultura e al loro interno la filosofia illuminista muove i suoi primi passi.
Nel 1806 il prezzo del caffè aumentò notevolmente a causa del blocco continentale imposto da Napoleone. Gli altri caffettieri di Roma, per paura di perdere la clientela, tentarono di mantenere costante il prezzo delle tazze di caffè, mischiando alla preziosa polvere farine di ceci, di soia o di castagne.
Al Caffè Greco invece si continuò ad usare sempre e solo puro caffè. Il prezzo raddoppiò e la tazza diventò più piccola (quella che viene usata ancora oggi), ma l’aroma inconfondibile del vero caffè decretò il successo definitivo del locale.
I Celebri personaggi del Caffè Greco
Moltissimi letterati, filosofi, pittori, scultori e musicisti contribuirono a fare del Caffè Greco il caffè letterario per antonomasia. Byron, Andersen, Wagner, D’Annunzio, Leopardi, Levi, Delaroche divennero frequentatori abituali di questo caffè, insieme a musicisti, storici, principesse e cardinali.
Numerosi sono poi gli aneddoti o i racconti che riguardano alcuni dei personaggi che animavano il caffè. De Chirico vi beveva il cappuccino. Schopenhauer vi andava spesso, portando con sé un barboncino bianco di nome Atman (Anima del Mondo). Goethe contribuì alla sua popolarità, dal 1779 in poi. Molte opere letterarie celebri furono scritte ai tavoli del Caffè Greco: le “Anime morte” di Gogol’ ne sono un esempio.
A questo simbolo culturale romano ed europeo furono dedicate numerose pagine e poesie, nonché celebri quadri, che ci permettono la ricostruzione fedele di questo luogo pittoresco e delle sue atmosfere. Ben noto è senz’altro il quadro del pittore Renato Guttuso, che proprio a questo locale ha dedicato una sua famosa opera, esposta oggi a Madrid.
Ancora oggi il carattere letterario di questo locale non si è perso. Infatti, nella celebre sala Omnibus, ogni primo mercoledì del mese, si raduna il cosiddetto Gruppo dei Romanisti, studiosi e accademici specializzati in studi relativi alla Capitale, che dal 1940 pubblicano annualmente i loro lavori nella “Strenna dei Romanisti”, in occasione del Natale di Roma.
Tra gli autografi, le pitture, i disegni, le fotografie e le lettere conservati nel Caffè Greco c’è una lettera anonima del 1910, che poi si scoprì essere stata scritta dal conte Ludovico Pecci, nipote di papa Leone XIII, nella quale si fa riferimento al fatto che il pontefice da giovane era stato un assiduo frequentatore del locale. Per tale motivo è nata la leggenda secondo la quale se un cardinale si fosse seduto ad un tavolo del Caffè Greco sarebbe diventato papa.
Chiunque entri nel Caffè Greco non può dunque che restare affascinato dalla sua atmosfera leggendaria, dagli interni eleganti, pieni d’echi culturali, dai famosi e suggestivi tavoli con marmi antichi.
Un luogo prezioso, un simbolo, che al suo interno mantiene intatte le tracce di un’epoca passata ma che è ancora lì, con i suoi personaggi, le loro illuminanti discussioni e i loro caffè.
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