Le Iene
accolgono la clamorosa testimonianza di un uomo che racconta: “Alcuni calabresi
portarono a Roma la terza statua. Che era stata trafugata da Riace, e la
vendettero negli Usa
30 ottobre 2019
"E'
stata portata a Roma apposta per vennerla...". Comincia così la clamorosa
testimonianza rilasciata ad Antonino Monteleone delle Iene da parte di un
appassionato di archeologia romano che frequenta tombaroli e mercanti d’arte
con pochi scrupoli e che svelerebbe l'esistenza di un terzo Bronzo di Riace,
trafugato all'epoca del ritrovamento delle statue e rivenduto a un museo
privato degli Stati Uniti. In particolare, nell'intervista esclusiva trasmessa
su Italia1, l'uomo spiega di conoscere un mercante, tra i più noti
dell’ambiente, che avrebbe trattato l’acquisto di una statua pregiata in bronzo,
proveniente dalla Calabria, per circa 400 milioni di lire per poi rivenderla
agli americani del Getty Museum di Malibù, in California per una cifra
stratosferica.
Dalla
Calabria a Roma
"Un
mercante che piava la roba e poi se la rivenneva, c’aveva i clienti boni…una
persona che conoscevo bene che gli era capitata in mano, sarà stato er
72-73…", racconta l'uomo, secondo cui la statua sarebbe stata portata a
Roma "dentro la villa de un dottore che sta a Casal Palocco, na bella
villa e portano sto compratore… Uno che comprava coi soldi sua, e… e poi se le
rivenneva… all’americani, ai musei…".
Rubata e
acquistata per 400 milioni di lire
Secondo la
descrizione fatta dal compratore al testimone, "era la statua de n’omo a
grandezza come na persona normale e n’era na cosa romana ma na cosa greca
quindi importante... na statua greca qui a Roma, e non è facile da trovà, a
Roma se trovano qualche cosa ma no de sta qualità, de sta dimensione… poi greca…
a cosa più rara che c’è, specialmente de bronzo…". La statua sarebbe stata
acquistata a quattrocento milioni di lire e sarebbe stata subito rivenduta.
Rivenduta
agli americani
"Se l’è
venduta subito all’americani…" e poi "non s’è più vista, è sparita
proprio…". Che la statua era nella villa di Casal Palocco, il mercante
d'arte secondo il testimone l'avrebbe saputo da un amico: "Gliel’ha detto
n’amico suo… l’ha chiamato e lui c’è annato lì de corsa… dice stava ar mare è
annato co tutto er costume e le ciavatte a vedella… e l’ha comprata, da sto
dottore che ha detto che l’aveva trovata lui caa maschera e pinne". A
quanto può essere stata rivenduta agli americani? "Eh na miardata e mezza
due… io penso c’ha fatti…".
Scomparso
anche uno scudo
Insomma sembra
proprio che le due statue, esposte oggi al museo di Reggio Calabria, non siano
gli unici reperti ritrovati nell’agosto del 1972, nei fondali di Riace. In
un'altra puntata delle Iene si è parlato anche di uno scudo, un elmo, una
lancia Sulla denuncia del ritrovamento del sub romano Stefano Mariottini
infatti si legge a proposito di una delle statue: “Risulta coricata su di un
fianco con una gamba ripiegata e presenta sul braccio sinistro uno scudo”. Sui
Bronzi che tutti conosciamo, però, lo scudo non c’è, nonostante sia ben
visibile la presenza del reggiscudo proprio sul braccio sinistro.
La denuncia
di una testimone
Una
testimone, Anna Diano, avrebbe visto con i suoi occhi qualcuno portare via uno
scudo e una lancia spezzata in due proprio dalla spiaggia di Riace e proprio
nei giorni del ritrovamento delle due statue, a circa 700 metri da dove sono
stati recuperati i bronzi. Un’altra stranezza salta agli occhi leggendo la
relazione dell’archeologo Pietro Giovanni Guzzo responsabile del recupero
nell’agosto del 1972. In riferimento a una delle statue, si legge che
“raffigura un secondo personaggio virile anche esso Barbato e con Elmo”. Ma di
questo elmo sulle statue ritrovate non c’è alcuna traccia.
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου