Παρασκευή 28 Ιουλίου 2017

Penisola Calcidica, qui dove la Grecia è divina

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Tre penisole immerse nel verde offrono vacanze per tutti i gusti, dalla vita notturna alle spiagge isolate, al misticismo del monte Athos

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Era il 1976 e Maria Callas, accompagnata dall’amica pianista Vasso Devetzi, sceglieva la penisola Calcidica per trascorrere le vacanze lontano dai paparazzi. Il soggiorno nel lussuoso Eagles Palace, in cui oggi è possibile dormire nella suite a lei dedicata, sarebbe stato l’ultimo in Grecia per la «divina», che si spense l’anno successivo a Parigi. La stessa zona fu meta anche di un viaggio, mai divenuto romanzo, di Bruce Chatwin; seguendo le orme di Patrick Leigh Fermor e Robert Byron, visitò il Monte Athos nel 1985 ritornandone talmente colpito da considerare la conversione alla fede ortodossa.
  
Oggi questa regione mistica, quasi sconosciuta ai turisti italiani, è ancora meta di pellegrinaggi illustri – Putin e il principe Carlo sono visitatori regolari dei monasteri – e vacanze lussuose per star del cinema e principesse esotiche, ma ai resort a 5 stelle dotati di piscine private con vista mare, affianca anche soluzioni di charme e campeggi immersi nella natura.

Le tre dita

Vista sulla mappa, la Calcidica somiglia a tre dita che si estendono nel Mar Egeo. Tre penisole parallele che offrono vacanze molto diverse: a Kassandra, a ovest, si va per la vita notturna; a Sithonia, in centro, per la natura selvaggia; mentre Athos, a est, è dominata dal misticismo.

Se il monte non è accessibile a tutti, e men che mai alle donne, alle quali l’ingresso è rigorosamente vietato, il terzo dito offre comunque di che intrattenere i turisti. L’Eagles Palace hotel dispone di una spa eccellente e organizza gite alle cascate di Varvara; ma la vera star è il mare di fronte a Uranopoli (ultima cittadina prima dello Stato retto dai monaci), in grado di competere con quello delle nostre isole più belle. Affittando un barchino sulla costa – o facendosi accompagnare dal personale dell’albergo – si possono raggiungere facilmente le «Drenia», note anche come «Donkey Islands», 6 isolotti che creano una piscina naturale in cui fare il bagno in acque cristalline sotto lo sguardo distratto di caprette e pecore. Sebbene sia vietato pernottarvi, di giorno in una delle isole è attivo un bar attrezzato con ombrelloni, per non rinunciare al comfort sotto il sole.
   
Il verde e il blu

Lasciato il terzo dito alla volta del secondo, ci si trova ben pre sto immersi in una foresta di pini che, aprendosi a tratti sul mare, concede scorci stupendi di verde e di blu. E così, semplicemente guardando la strada, si possono scoprire le prime spiagge di Sithonia. Lunghissime e lambite da acque color smeraldo, sono le più belle della Calcidica. Facilmente accessibili, anche con bambini, dispongono tutte di una parte attrezzata e una libera.

Se la competizione per il trono della più bella è acerrima, possiamo sbilanciarci dicendo che Koviou e Kalamitsi colpiscono per l’acqua trasparente e i fondali sabbiosi. Kriaritsi e Sarti aggiungono al tutto una vista emozionante sul Monte Athos, che domina il panorama in lontananza. Al tramonto, invece, merita uno stop Vourvourou, composta da un susseguirsi di calette chiuse da rocce color ocra (Karidi è la più bella) con alle spalle un campeggio ombreggiato e ben attrezzato: un posto speciale in cui osservare il sole che scompare dietro le cime dei pini. 

Cucina sacra e profana

Una delle particolarità della Calcidica è che qui il pesce si mangia. Diversamente da altre zone della Grecia, le pietanze tradizionali come la moussaka, la melintzanosalata o lo tzatziki sono accompagnate da un’ampia scelta di pescato locale. Nel porticciolo di Koufo abbondano le taverne di mare in cui è possibile scegliere gamberoni e orate appena pescati e farseli grigliare al volo in ogni momento della giornata, anche alle 5 del pomeriggio.

Facendo il giro della penisola alla ricerca della spiaggia perfetta, può capitare di incappare anche nei vigneti autoctoni di Porto Carras e in qualche paesino montano.

A Parthenonas, villaggio caratteristico immerso in una distesa di ulivi (in cui è possibile pernottare in case tradizionali), è celebre la taverna di Paul, che offre cucina di terra casalinga con vista panoramica sulla baia e il tramonto. E, a fine cena, un bicchierino di liquore ti- pico fatto in casa. Nei fine settimana d’estate anche con musica greca dal vivo. Turistico, certo, ma comunque piacevole (tavernaparthenon.com).

Poiché la Calcidica è anche una regione in parte proprietà dei monaci, può capitare che ad agosto a Uranopoli si incappi in uno show cooking di cucina «sacra», a opera del monaco gourmet Epiphanios. Così noto da aver attratto anche il celebrity-chef Jamie Oliver.. E se il cibo dei monaci è sacro, lo è anche il loro delizioso vino Mylopotamos. E chi non desidera sorseggiare senza peccato?

Forte della presenza massiccia di un turismo internazionale sempre più esigente, Kassandra, oltre alla scatenata vita notturna, offre anche soluzioni culinarie raffinate e moderne. Al Sani Asterias Resort, uno dei più grandi e lussuosi della zona, la cucina del ristorante Water riflette l’impronta degli executive chef stellati. Così il classico agnello greco diventa un bocconcino al forno con contorno di ravioli di patate crudi ripieni di crema di piselli e salsa al profumo di pesca. Da accompagnare con un bicchiere di Malagoutsia bianco ghiacciato. E la cucina greca non è l’unica protagonista qui: chef resident del ristorante Fresco del nuovissimo Sani Dunes è l’italiano stellato Ettore Botrini.

Che si cerchino sacralità o lusso, mare azzurro e contatto con la natura, cucina casalinga o stellata, la terra che diede i natali ad Aristotele cerca di esaudire le richieste del turismo moderno nel rispetto di un territorio ricco e generoso, ma senza rinunciare al carattere greco che tutti apprezziamo. Una Grecia di-versa dal solito e varia in cui l’unica avvertenza è: prenotate in anticipo. La competizione con inglesi e tedeschi è forte, e si sa, loro sono più organizzati di noi.

Qui le foto:

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