Τετάρτη 19 Ιουλίου 2017

Isole della Grecia: la guida di Tinos

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Nella nostra rassegna alla scoperta della Grecia vi abbiamo portato in luoghi bellissimi. Vi abbiamo fatto conoscere le meraviglie di questo straordinario Paese, dalle bellezze naturali a quelle artistiche. I luoghi imperdibili, i paesaggi da sogno, dalla capitale Atene alle isole infinite. Mare, montagna, aree archeologiche, chiesette e monasteri ortodossi. Vi abbiamo segnalato le isole più belle della Grecia e le loro spiagge stupende. Vi abbiamo portato alla scoperta degli arcipelaghi e delle singole isole. Qui vi facciamo conoscere un’altra bella isola dell’arcipelago delle Cicladi: Tinos.

Tinos, in italiano Tino, fa parte delle Cicladi orientali. Si trova sopra le isole di Mykonos e Delos, alle quali è piuttosto vicina, e sotto l’isola di Andros. A sud ovest si trova invece l’isola di Syros. Più a largo a nord-ovest c’è l’isolotto di Giaros. L’isola di Tinos ha una superficie prevalentemente montuosa e collinare che misura circa 194 km², la cima più alta è il monte Tsikniàs a 726 metri sul mare. Tinos è la quarta isola più grande delle Cicladi, dopo Naxos,  Andros e Paros (quest’ultima appena più grande di Tinos).  È abitata da oltre 8.500 persone.

Fondata dagli Ioni, poi colonizzata dai Fenici. Fu conquistata dell’impero romano, quindi da dell’impero bizantino. All’inizio del XIII, come la altre Cicladi, Tinos entrò a far parte dei domini veneziani nell’Egeo. La Serenissima controllò l’isola più a lungo di tutte le altre isole delle Cicladi, solo nel 1715 dovette cedere l’isola agli ottomani.

Tinos è poco turistica, un piccolo paradiso incontaminato, dove il turismo internazionale solitamente non arriva. È frequentata dai greci, soprattutto pellegrini, grazie al celebre Santuario della Madonna dell’Annunciazione (Panagia Evangelistria o “Megalochari”, colei che concede grandi grazie). Nel XIX secolo il ritrovamento dell’icona della Vergine fu considerato un evento miracoloso ed ebbe perfino un’importanza nella guerra di liberazione della Grecia dal dominio turco. Proprio il santuario di Tinos è una delle mete più visitate dai pellegrini in Grecia, soprattutto il 15 di agosto. Il Santuario di Panagia Evangelistria si trova nel capoluogo Tinos o Chora. Il centro abitato si affaccia su una baia della costa meridionale dell’isola, ed è il porto principale, dove attraccano le navi e i traghetti.

 
Chiesa di Panagia Evangelistria, Tinos (An. Antoniou, CC BY-SA 3.0, Wikicommons)

Da vedere sul porto di Tinos il monumento all’incrociatore greco Elli, che fu silurato e distrutto dagli italiani il 15 agosto del 1940, durante la Seconda guerra mondiale, prima dell’ultimatum di Mussolini alla Grecia dell’ottobre successivo.

Tra gli altri centri abitati dell’isola, segnaliamo: Exomovourga e Panormos. Tinos è disseminata di numerosi villaggi. Exomvourga (letteralmente Fuori dal borgo) è il nome del municipio situato nell’entroterra a nord di Chora. Il suo territorio comprende il monte omonimo, altro 640 metri e con una cima dalla particolare formazione rocciosa, sulla cui vetta è stata posta una grande croce di marmo che viene illuminata di notte. Il territorio del municipio di Exomovourga comprende tanti paesini caratteristici, con le tipiche casette e chiesette bianche. I villaggi sorgono intorno ai ruderi dell’antica fortezza veneziana.

Panormos (o Pyrgos) è un villaggio situato sulla parte nord dell’isola di Tinos, dove visitare la chiesa di Agios Nikolaos e il Museo dedicato allo scultore Yannoulis Chalepas, nato a Tinos e importante figura dell’arte greca moderna. Nel vicino entroterra si trovano cave di marmo. Panormos ha anche un piccolo porto affacciato sulla costa nord orientale, dedito soprattutto alla pesca.

Segnaliamo, infine, il villaggio di Ysternia, un piccolo ma caratteristico centro turistico della parte nord-occidentale dell’isola. Il villaggio sorge sulle colline affacciate sulla costa, mentre il porto e la spiaggia si trovano nella sottostante baia naturale. Da vedere a Ysternia la chiesa di Agia Paraskevi.

Da vedere a Tinos anche le caratteristiche piccionaie: strutture in pietra di due piani, costruite sul fianco di una collina o sul ciglio di un burrone, decorate con motivi geometrici elaborati. Sono presenti anche su altre isole della Cicladi, ma Tinos è l’isola che ne ospita in numero maggiore. Il pianterreno serviva come deposito di strumenti agricoli e sementi e solo il piano superiore era adibito a piccionaia. Pare siano state introdotte dai veneziani.

L’isola di Tinos è famosa per il mare cristallino. Tante solo le spiagge e baie poco frequentate, dove prendere il sole e fare il bagno in assoluto relax. Tra le spiagge più importanti segnaliamo: Angali e Kionia, vicine a Chora. Poi Agios Fokas, Agios Sotis, Laouti, Agios Ioannis. Da non perdere anche le spiagge di Agios Romanos, Agios Giannaki Porto,  e Kolimvithra.

 
Spiaggia di Kolimvithra, Tinos (Hans Peter Schaefer, Wikicommons)

Isole della Grecia: come arrivare a Tinos

Si arriva a Tinos in nave, con i traghetti che partono dal porto di Rafina, nella penisola dell’Attica, sia diretti che con scalo ad Andros.  Rafina dista meno di 30 km dall’aeroporto internazionale di Atene. In alternativo si può raggiungere Tinos da Mykonos, arrivando qui in aereo (quello di Mykonos è l’aeroporto internazionale più vicino a Tinos), per poi prendere il traghetto o l’aliscafo.

Sull’isola di Tinos ci si sposta in autobus, oppure con auto e scooter a noleggio.


VIDEO: Isole della Grecia, la guida di Tinos

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